Lotito: «Dopo la Juve, la Lazio è la seconda società che ha vinto il maggior numero di trofei. Sui debiti…» | OneFootball

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·13 aprile 2025

Lotito: «Dopo la Juve, la Lazio è la seconda società che ha vinto il maggior numero di trofei. Sui debiti…»

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Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni dove ha raccontato alcuni retroscena della sua presidenza alla Lazio: le sue parole

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni del podcast un Caffè da Vanni, per dire la sua sugli impegni che gli competono nella sua doppia vita di patron del Club biancoceleste e di senatore. Le sue parole sulla sua esperienza alla guida di una squadra di Serie A:

CAFFÈ«Il caffè non lo prendo, prendo il tè. Non prenderei mai un aperitivo con le persone che non hanno rispetto per l’essere umano. Ci sono persone che curano soltanto gli aspetti materiali e in spregio anche della qualità delle persone. Io ho sempre valutato le persone per quello che sono, indipendentemente dallo status sociale, economico, culturale ed altro.»


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CONSIDERAZIONI«L’oracolo di Delfi diceva ‘gnosi se auton’, conosci te stesso. Ed ognuno di noi dovrebbe conoscere quelli che sono i suoi pregi e i suoi limiti, e quindi sa fino a che punto può spingere le proprie aspirazioni. Purtroppo questo oggi non accade più perché tutti pensano di poter fare il presidente della repubblica, l’allenatore della nazionale. Non sono abituato a parlare male delle persone e soprattutto a catalogarle perché può darsi che quelle persone in un certo contesto non riscuotono la mia attenzione e la mia considerazione, magari in altri contesti sono eccellenti. Con Juan Bernabe non lo prenderei di certo, mi avete nominato una persona della quale io non ho grande considerazione, alla luce dei suoi comportamenti.»

RELATIONSHIP«Con Marco Rizzo ci conosciamo da una vita, c’è stima quindi non c’è alcuna preoccupazione. È una persona corretta e che coltiva dei valori. Oggi alcune posizioni radicali di un tempo non hanno più senso. Kant faceva una distinzione tra fenomeno e noumeno, tra l’apparire e l’essere. Chi ha il noumeno non si cura degli aspetti sovrastrutturali delle persone. Io non coltivo persone che hanno una sovrastruttura. Ognuno vale per quello che è.»

CALCIO«Le persone mi ritraggono in modo diverso rispetto a quello che sono, perché sono persone che fanno analisi epidermiche, ossia non vanno a fondo su quello che è la persona. Per quello che riguarda i conti, non è colpa mia; per me sono alla base della gestione. Un’azienda deve avere un equilibrio economico-finanziario per poter essere gestita, altrimenti rischi il fallimento. Basta nel caso del calcio verificare quello che è successo negli ultimi 25 anni e vi renderete conto che tante persone sono sparite nel ruolo di presidente. Quando dico sparito è perché hanno avuto un periodo di 5 anni massimo e perché probabilmente hanno interpretato il calcio come tifosi-presidenti e non come presidenti-tifosi. Io sento la responsabilità di dover coltivare quei valori di questa società nata nel 1900 e che per altro hanno valori importanti e rarissimi, visto che è stata insignita della qualifica di Ente Morale. Questo proprio per le azioni che promuoveva sul territorio. Ci sono delle condizioni che fanno parte dell’essere e non dell’avere. Penso, quindi, che fare i conti non sia un fatto negativo, bisogna conciliare il risultato sportivo con il sano equilibrio economico-finanziario. Spesso questo non accade perché la gente corre dietro al risultato sportivo per apparire, poi però le società spariscono, falliscono ed è successo a tante società. Ed è per questo che ci tengo e mi adopero. Basti pensare che per mantenere il numero di matricola originario e non far fallire la Lazio io mi sono caricato di 550 milioni di debiti nel 2004. La società fatturava 84 milioni e ne perdeva 86,6. Penso che il risanamento che ho messo in atto, coniugando anche i risultati sportivi. Perché dopo la Juve, la Lazio è la seconda società che ha vinto il maggior numero di trofei. Non ha vinto il campionato ma ha vinto 3 Supercoppe e 3 Coppe Italia, peraltro vincendo contro l’Inter del triplete, contro la Juventus che aveva vinto tutto. Dimostrando, quindi, che si possono raggiungere dei traguardi e dei risultati sportivi utilizzando l’organizzazione e la capacità di mettere a sistema non solo il denaro ma anche le capacità di avere delle idee che possono produrre risultati.»

SCUDETTO«Voi pensate che lo scudetto sia un fatto matematico, oggi si pensa che più spendi e più vinci ma è una fesseria. Basta prendere ad esempio i Cosmos, che era una squadra piena di camp.»

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