Juventusnews24
·17 agosto 2025
Lookman Juve, Moggi durissimo sul nigeriano dell’Atalanta: «Per chi fa come lui servirebbero squalifiche pesanti». Svelato il motivo

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·17 agosto 2025
Luciano Moggi, nel suo editoriale su Libero, ha offerto un’analisi severa sullo stato attuale della Serie A. L’ex dirigente bianconero ha sottolineato come il campionato italiano, un tempo considerato il più affascinante al mondo, oggi stia vivendo una fase di forte disorientamento gestionale, tra mancanza di regole chiare e continue incertezze economiche.
Uno dei temi più discussi riguarda la gestione dei contratti. Moggi ha rimarcato come sempre più calciatori decidano di forzare la mano con i club per ottenere trasferimenti graditi, anche ricorrendo a certificati medici o assenze ingiustificate. Ha ricordato i casi di Teun Koopmeiners, centrocampista olandese oggi alla Juventus, e di Ademola Lookman, attaccante dell’Atalanta che negli ultimi anni avrebbero tenuto atteggiamenti ritenuti poco rispettosi nei confronti delle società pur di ottenere un cambio di maglia.
MOGGI – «Riparte il campionato che una volta era considerato il più bello del mondo. Il nostro calcio sta attraversando un periodo di confusione gestionale. Non ci sono più regole, iniziano a mancare le idee oltre ai soldi. Ad esempio non si capisce più se a comandare siano le società o i propri dipendenti, i giocatori che, quando fa loro comodo, non rispettano i contratti. Alcuni giocatori per farsi vendere anzitempo a una squadra di loro gradimento non rispondono magari alle convocazioni dei club, presentando anche dei certificati medici, se occorre. È stato il caso di Koopmeiners l’anno scorso, è il caso di Lookman quest’anno. E non sono esenti neanche gli allenatori, si veda Inzaghi, che dopo la finale di Champions ha improvvisamente lasciato l’Inter, attirato dai dollari dell’Arabia Saudita. O prima ancora si veda Mancini, che aveva addirittura appiedato la Nazionale italiana. A questo punto è lecito domandarsi a cosa servano gli accordi di lunga scadenza. Per porre un freno a questo fenomeno basterebbe prevedere squalifiche pesanti per chi non rispetta i contratti. Le solite multe non bastano, perché vengono facilmente ammortizzate. Tra l’altro le partenze recenti di Leoni, destinazione Liverpool, e Raspadori, passato all’Atletico Madrid, dovrebbero suggerire che i giovani italiani cercano sempre più di evadere all’estero. Lì evidentemente sono richiesti e hanno possibilità di giocare da titolari, mentre da noi si sentono parcheggiati. Quindi un altro problema da risolvere dovrebbe essere quello di imporre finalmente un numero massimo di stranieri in campo, come era stato fatto nel passato: una regola che non andrebbe a intaccare la libera circolazione, ma eviterebbe che le squadre si presentino nelle competizioni con dieci o anche undici stranieri tra i titolari»