Calcio Femminile Italiano
·27 luglio 2025
“L’Italia chiamò”…ed il pubblico rispose

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·27 luglio 2025
Sarà quella fame negli occhi, sarà l’attaccamento alla maglia, sarà quel senso di famiglia trasmesso. L’europeo che ha avuto luogo quest’ultimo mese in Svizzera ha visto la nazionale italiana gioire, non solo per il traguardo della semifinale raggiunta, ma anche per il riscontro avuto dal pubblico.
In un Paese dove, purtroppo, spesso il pregiudizio regna, stavolta il messaggio è stato ben positivo: tifosi da ogni parte del mondo sugli spalti, striscioni, simpatici cartelloni dal facile riconoscimento tricolore e un sostegno che mette i brividi. Una nazione che si è stretta attorno alle azzurre, che hanno dimostrato di meritare un posto nella competizione, al di là del finale.
Una squadra che è stata in grado di tenere tantissima gente incollata allo schermo, sempre guidata da quella bellissima voglia di unire per un amore tutto italiano. A proposito di televisione, il dato raccolto al momento della semifinale tra Inghilterra e Italia fa ben sperare nella crescita di un intero movimento, un sogno ad occhi aperti per bambine, ragazze e ragazzi con la passione per il pallone che un po’ in quelle calciatrici ci si rivedono sempre di più; 4.077.000 spettatori: questa la statistica clamorosa (pari al 27.4% di share) coerente con il grande lavoro che ogni contributo, in tutti questi anni, ha portato avanti con pazienza e impegno.
Una storia di resilienza a cui ancora, forse, ci si deve abituare, ma meritata, perché (come si usa dire in questi casi) il frutto non si raccoglie il giorno stesso che il seme è stato piantato; riflettori poi puntati su una espansione in termini di attenzione che concede a tutte quelle professioniste (e non solo) del calcio giocato di portare avanti il sogno.
E per questo non c’è vittoria o sconfitta che tenga. Quando l’unione è la priorità, quando (come detto dalla capitana Cristiana Girelli) è il cammino a definire, la fatica, la voglia di dimostrare che ci si merita rispetto, visibilità e futuro, tutto passa in secondo piano. Lo stesso futuro che potrà esserci ancora con quella solita fiamma accesa che ora illumina un cammino fatto di speranza e tanta gratitudine.
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