L'intervista completa di Cristiano Ronaldo a DAZN | OneFootball

L'intervista completa di Cristiano Ronaldo a DAZN | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: OneFootball

OneFootball

Francesco Porzio·23 agosto 2018

L'intervista completa di Cristiano Ronaldo a DAZN

Immagine dell'articolo:L'intervista completa di Cristiano Ronaldo a DAZN

Tutte le parole di CR7 nella sua prima intervista per DAZN, di cui è diventato anche ambasciatore nel mondo.

Come sta andando l’ambientamento in questa nuova avventura?


OneFootball Video


Molto bene, sono felice. La squadra è forte, ci sono le condizioni giuste. Sono piuttosto sorpreso in positivo. Ci alleniamo duramente ogni giorno, non ci sono giorni meno duri degli altri. Sono entusiasta e felice.

E’ vero che la preparazione atletica italiana è la più dura di tutte?

Sì, Mi piace come si allenano, la mentalità, la professionalità. Hanno dei metodi particolari, ma è stimolante. Mi trovo bene.

Perché la Juventus? Perché la Serie A?

Nella vita le cose cambiano per il destino, ed è stato così. Non mi aspettavo che avrei mai potuto giocare in questo club, ma ci sono cose che vanno da sole. La Juventus è uno dei top team nel mondo, e quindi la decisione è stata facile. Certo, quello che ho fatto al Real Madrid è stato incredibile, ho vinto tutto, ho molti amici. La mia famiglia vive lì, ma venire in questo nuovo club è stato facile perché hanno dimostrato di volermi più di tutti. Mi hanno dato un’opportunità, sono felice e voglio fare la storia anche con questo club.

Quel gol in Champions e la standing ovation…

Influenzato? Alcuni dicono di sì, altri no. Io posso solo dire che spesso i piccoli dettagli possono fare la differenza. Diciamo che quello che ho visto in quello stadio mi ha facilitato, onestamente. Mi dispiace aver segnato contro la mia attuale squadra, ma fa parte del passato. Credo sia stato il gol più bello della mia carriera. E naturalmente quando la gente ha cominciato ad applaudirmi, sono rimasto senza parole. Non mi era mai capitato una cosa del genere prima di allora, è stato incredibile.

Obiettivo Champions League?

Naturalmente voglio vincere questo trofeo con la Juve. Ce la metteremo tutta, ma non è una ossessione. Quest’anno, l’anno prossimo, tra tre anni. L’importante per questo club è vincere Serie A e Coppa Italia, e fare il massimo in Champions.

Ti sei fatto dare la maglia numero 7, è importante per te?

Certo, è il mio numero preferito. Ne ho parlato prima col club, poi ovviamente con Cuadrado e lui mi ha detto: “Non c’è problema, ti cedo volentieri la 7”. Mi ha sorpreso la disponibilità del club e di Cuadrado e sono felice di poter indossare ancora la numero 7.

Sir Alex Ferguson, cosa è stato per te? Un padre?

E’ stato importante per me a inizio carriera. Mi ero appena trasferito a Manchester dallo Sporting e avevo ancora la mentalità portoghese: troppi doppi passi, spesso non prendevo la decisione giusta. E lui mi ha insegnato a migliorare questi aspetti, e in Premier League sono tutti tosti non te le mandano a dire. E come ho già detto tante volte, lui mi ha insegnato tutto. Per questo lo considero come un padre nel calcio, perché mi ha aiutato tantissimo allo United.

Come affronti la pressione?

Non è facile, però a volte è meglio giocare sotto pressione. Una buona pressione. Caricarsi di troppe responsabilità a volte può avere un effetto negativo, ma fa parte dle mio lavoro e del mio DNA. Sono Cristiano Ronaldo, giocare sotto pressione fa parte di me. Non è un problema, so gestirmi.

Tre nuovi bambini in casa, cosa si prova?

E’ una sensazione incredibile. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, è bello vederli crescere e tutte le domande che ti fanno in modo in cui ti guardano perché sei il loro papà. Mi diverto un mondo. E mi godo ogni momento con loro, non solo col più grande Cristiano che ha 8 anni. Mi chiamano sempre papà, è una sensazione bellissima. Ho due bambine e un maschietto, adesso iniziano a dire le prime paroline e a camminare. E’ un viaggio bellissimo che mi sto godendo in pieno, onestamente sono loro a darmi la forza di alzarmi ogni mattina e allenarmi al massimo per raggiungere i mie obiettivi e avere successo in quello che faccio. Sono fortunato.

Cristiano jr come ha reagito coi nuovi arrivati? Geloso, competitivo?

E’ molto competitivo, è come me da piccolo. Non vuole perdere, diventerà come me al 100%. Mi piace insegnargli alcune cose, poi alla fine lui prende le sue decisioni come è giusto che sia. Però certo, mi piacerebbe diventasse un calciatore. Anche lui ha questa passione: è potente, veloce, ha una buona tecnica e un buon tiro. Ma alla fine sarà lui a decidere, è giovane ancora, non gli metterò mai pressione. Certo, per me sarebbe un sogno vederlo un giorno diventare un calciatore.

Da piccolo c’era qualcuno più bravo di te?

Non direi. C’erano tanti bravi giocatori con talento. Ma l’aspetto mentale è il più importante. Per raggiungere certi livelli e certi traguardi serve spirito di sacrificio. Già a 11, 12, 13 anni avevo questo sogno, ero determinatissimo a diventare qualcuno nella vita, diventare un calciatore. E ci sono risucito con impegno, sacrificio e dedizione. Credo che a fare la differenza sia la forza mentale che uno ha. E credo di averne avuta tanta sin da piccolo. Non andavo bene a scuola, ma per me la vità è la scuola più importante. A 11 anni ho lasciato la mia famiglia e ho cambiato città, fu un passo difficilissimo, mi vidi costretto a crescere da solo. Certo, avevo i miei compagni di squadra, ma ero senza mamma, senza papà e senza fratelli, ma questo ha contribuito a costruirmi un carattere così forte. Ho imparato cose nuove, poi basta prendere un libro e studiare e mi sono fatto una cultura, non è stato un problema e credo di essere migliorato tantissimo in molte aree. Ho pure imparato l’inglese, insomma non andavo bene a scuola ma credo di aver raggiunto un buon livello di comunicazione.

Moda, ti piace vestire bene?

Non eccessivamente. Non credo di essere ossessionato dall’aspetto fisico, sono bello di mio… Scherzo. Per me è tutto importante, avere un bell’aspetto, un buon profumo, non solo per le donne. Certo, c’è la mia ragazza, mia madre, le mie sorelle, ma credo che a tutta la gente piace vedere le altre persone vestita bene, uomini o donne. Fa parte della nostra cultura, ma ripeto ci tengo ma senza ossessioni. Un dettaglio di qui, uno di là, fa la differenza comunque.

Guardi altri sport?

Sì. Mi piace guardare i combattimenti della UFC, per esempio, ma anche tennis e basket, ping-pong che è il secondo sport in cui sono più bravo. Però la UFC è quella che seguo di più, mi piace guardare i combattimenti.