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·28 luglio 2019

L’International Champions Cup e i giovani: un binomio perfetto

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L’International Champions Cup è da sette anni il torneo estivo più importante per club. Una competizione perfetta per dare visibilità ai giovani. Da Kubo a Greenwood, da Maldini a Nketiah: andiamo a vedere chi si sta prendendo la scena in attesa dell’inizio della stagione.

I giovani nell’International Champions Cup

Real Madrid


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L’estate del Real Madrid, fino a questo momento, non è stata assolutamente positiva. I soldi spesi sul mercato non giustificano i dodici goal subiti in tre partite (sette nel derby con l’Atletico Madrid). A rendere meno amara questa tournée ci hanno pensato Kubo e Rodrygo. I due giovani attaccanti (entrambi diciottenni) sono stati gli unici a salvarsi nella rosa di Zidane. Il primo, entrato contro Bayern e Colchoneros, ha messo in mostra le sue qualità specie nell’uno contro uno mentre il secondo ha realizzato il goal della bandiera nella sfida ai campioni di Germania. Talenti che, se le cose non dovessero migliorare, potrebbero far comodo anche nel corso della stagione.

Manchester United

Le prime due sfide del Manchester United in questa International Champions Cup (manca il match con il Milan) sono state decise da due giovani talenti. Contro l’Inter è toccato a Mason Greenwood, attaccante di diciassette anni, con una grande giocata all’interno dell’area di rigore. La sfida con gli Spurs, invece, ha visto salire sugli scudi Angel Gomes; il centrocampista, diciotto anni il prossimo 31 agosto, ha battuto il Tottenham con un inserimento da mezzala pura. Il futuro dei Red Devils sembra essere al sicuro.

Arsenal

Il capocannoniere dell’Arsenal in questa International Champions Cup è stato Edward Nketiah, attaccante ventenne che ha realizzato una doppietta con la Fiorentina e il goal decisivo nella sfida al Bayern. Una tournée decisamente positiva per il ragazzo. Emery ha una valida alternativa alla coppia Aubameyang-Lacazette. L’altro giovane ad essersi messo in mostra è Joseph  Willock, centrocampista di diciannove anni bravo a sfruttare la sua fisicità ne due davanti la difesa.

Bayern Monaco

Il suo modello è Kane ma sta imparando l’arte del mestiere da un certo LewandowskiJann-Fiete Arp ha tutte le caratteristiche per diventare un grande attaccante e in questa International Champions Cup è stato messo nelle condizioni di mostrare alcune delle sue qualità. Il classe 2000, partito titolare in tutti i match, ha fatto vedere di essere letale nell’uno contro uno e di avere ottime doti fisiche.

Benfica

João Pedro Neves Filipe, conosciuto come Jota, ha vinto l’Europeo Under-17 ed Under-19 con il suo Portogallo. Nelle prime due sfide di International Champions Cup ha mostrato le sue qualità; attaccante estremamente tecnico in grado di svariare su tutto il fronte offensivo può fare sia l’esterno in un 4-3-3 sia una delle due punte nel più classico 4-4-2. Un giocatore di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.

Milan, Inter e Fiorentina

Nel club rossonero ha esordito, contro il Bayern Monaco, Daniel Maldini, giovane centrocampista. Un cognome pesante che il ragazzo dovrà cercare di onorare come fatto da nonno Cesare e papà Paolo. Nella sfida ai campioni di Germania è andato vicino al goal. Buona la prima per Daniel; il difficile, però, viene adesso. L’altra sponda di Milano ha visto le prestazioni di un diciassettenne Sebastiano Esposito; l’attaccante è stato schierato titolare a causa dell’assenza di punte di primo livello. La risposta del classe 2002 è stata positiva anche se il percorso per diventare grande è ancora lungo. Chiudiamo con Dusan Vlahovic, attaccante della Fiorentina. Il gigante serbo (in goal contro il Benfica) è la classica punta d’area di rigore: forte fisicamente e con mezzi tecnici non eccellenti.

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