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·6 aprile 2025
L’Inter si consegna al Parma: ma nel mirino non ci sono solo i cambi di Inzaghi!

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·6 aprile 2025
Simone Inzaghi finisce sul banco degli imputati per il finale amaro di Parma-Inter. Ma i cambi decisi dall’allenatore sono davvero l’unico problema?
DITO CONTRO – All’indomani di Parma-Inter, sfida dal finale particolarmente amaro, tutti gli indici dei tifosi nerazzurri puntano verso un’unica direzione: Simone Inzaghi. L’allenatore piacentino, che ieri non ha potuto godersi i festeggiamenti del suo quarantanovesimo compleanno, è il principale imputato di un pareggio che assume, perlopiù, il sapore di una sconfitta.
DALL’ALTO – Teoricamente escluso dalla gara – per via della squalifica rimediata nell’ultima gara di campionato con l’Udinese – il mister nerazzurro, di fatto, ha come di consueto guidato e telecomandato i suoi giocatori dall’alto della tribuna ‘Petitot’ dello Stadio ‘Ennio Tardini’. Seppur sostituito in panchina dal suo vice Massimiliano Farris, quindi, l’allenatore finisce comunque nel mirino per i cambi decisi nel secondo tempo di Parma-Inter. La discutibilità delle scelte effettuate non può essere messa in discussione, come non può neanche essere l’unica causa del tracollo nerazzurro.
NON SOLO CAMBI – Troppo presto, troppo tardi, gli uomini giusti, i sostituti sbagliati. Questi i commenti e le critiche ricevute da Inzaghi dopo Parma-Inter, ma anche in molte altre occasioni. Certo, sostituire due perni come Lautaro Martinez, tra l’altro uscito dal campo con un’espressione di dissenso, e Hakan Calhanoglu pochi minuti dopo aver subito il gol, potrebbe sembrare una mossa poco vantaggiosa. Ed, effettivamente, il finale al Tardini lo ha confermato. Ma è anche paradossale pensare che, anche con qualche alternativa in campo, una squadra esperta e solida come l’Inter non possa reggere l’urto di una che, invece, lotta per non retrocedere in Serie B.
SCAVARE A FONDO – Allora, provando a scavare più a fondo, cos’altro non ha funzionato contro il Parma? La sensazione è che dopo l’intervallo i nerazzurri siano rimasti negli spogliatoi. L’aggressività dei crociati, spinti dal calore di un Tardini che si caricava minuto dopo minuto, ha schiacciato la squadra di Inzaghi in campo ma anche mentalmente. Bisogna riconoscere agli interisti l’anomalo e importante sforzo fisico che l’ultimo periodo sta richiedendo loro. Ma la fatica non può essere sempre un’attenuante, soprattutto quando si ha la “fortuna” di essere in doppio vantaggio dopo i primi 45′. Il minimo sforzo e la massima concentrazione ieri pomeriggio avrebbe permesso di tornare a Milano con tre punti preziosissimi. Invece, ne resta solo uno, insieme a tante speranze riposte nel Bologna.