Lido Vieri: «Ho vinto lo scudetto con l’Inter, ma il mio cuore è granata, ho pianto quando sono andato via dal Toro. I portieri si dividono in freddi e caldi…» | OneFootball

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·21 marzo 2025

Lido Vieri: «Ho vinto lo scudetto con l’Inter, ma il mio cuore è granata, ho pianto quando sono andato via dal Toro. I portieri si dividono in freddi e caldi…»

Immagine dell'articolo:Lido Vieri: «Ho vinto lo scudetto con l’Inter, ma il mio cuore è granata, ho pianto quando sono andato via dal Toro. I portieri si dividono in freddi e caldi…»

L’ex portiere di Torino e Inter Lido Vieri ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha ripercorso la sua carriera. Le parole

Nato nel 1939, Lido Vieri è stato uno dei portieri più forti in un’epoca nella quale davanti aveva nomi come Dino Zoff e Ricky Albertosi. Cresciuto nel Toro, ha vinto lo scudetto nel 1971 con l’Inter. A La Gazzetta dello Sport ha raccontato la sua vita.

TOSCANO«Sono toscano di scoglio, come il povero Agroppi. Mi piaceva l’acqua…».


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LA CARRIERA – «Torino, Milano, Pistoia, viaggi e passaggi, un po’ di Nazionale, ancora Torino e altri viaggi. Una vita fra i pali, si dice ‘osì? E pensare che sono diventato portiere per caso. Giocavo nella Venturina, a dieci chilometri da casa mia, andavo agli allenamenti a piedi. Poi il dottor Biagi, il farmacista del paese che era il presidente della società, mi segnalò al Torino. Incontrò in una trattoria un dirigente, feci un provino. A 14 anni ero nelle giovanili, a 19, nel 1958, esordio in A».

UN RICORDO IN GRANATA«Un derby, piemontese, con l’Alessandria. Sei a uno! Il nostro allenatore era Federico Allasio, il papà della bellissima attrice Marisa. In mediana c’era Enzo Bearzot. Il loro centravanti era Benito Lorenzi, Veleno». COSA GLI RESTA DEL TORO – «Tanto, tanto. Bellissimi compagni di viaggio: Gigi Simoni, anche lui del 1939, il povero Meroni. Moschino, Fossati, Puja, Rosato, Mondonico. Un anno è venuto anche Cesare Maldini. Tanta bella gente. Sono un vecchio cuore granata, come Aldo Agroppi, come il mio caro amico Giorgio Ferrini. Con Giorgio dividevo la camera, sarei rimasto per sempre al Toro, ma il presidente mi ha ceduto all’Inter. Io non volevo, mi misi a piangere. Avevo ormai trent’anni, ero arrivato ragazzino, ero diventato un uomo.Pianelli disse che aveva bisogno di soldi e che dovevo andare».

LO SCUDETTO CON L’INTER«Sì, ma avevo vinto anche con il Toro, una Coppa Italia, proprio a San Siro contro l’Inter. A Milano, ad Appiano, sono stato bene, sette stagioni, ambiente simpatico. Il primo anno siamo arrivati secondi, dopo il Cagliari di Gigi Riva. La stagione successiva il titolo con Invernizzi, che aveva sostituito Heriberto Herrera. Una gran bella squadra: Burgnich, Facchetti, Boninsegna, Mazzola, Corso».

PORTIERI FREDDI E CALDI, UNA DISTINZIONE GIUSTA – «Certo. Freddi erano Jascin, Giuliano Sarti, Cudicini, Zoff. Caldi Bepi Moro, Ghezzi e Albertosi».

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