L'ex arbitro Clattenburg: "Ho visto CR7 agli inizi in Premier e ho pensato 'ma quanto è forte?'. Con lui grandissimo rispetto, dopo la finale di Euro 2016..." | OneFootball

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Il Posticipo

·24 novembre 2020

L'ex arbitro Clattenburg: "Ho visto CR7 agli inizi in Premier e ho pensato 'ma quanto è forte?'. Con lui grandissimo rispetto, dopo la finale di Euro 2016..."

Immagine dell'articolo:L'ex arbitro Clattenburg: "Ho visto CR7 agli inizi in Premier e ho pensato 'ma quanto è forte?'. Con lui grandissimo rispetto, dopo la finale di Euro 2016..."

Come si gestisce un campione? Una domanda che si devono porre gli allenatori, ma anche gli arbitri. Ritrovarsi in campo a discutere con calciatori del livello di Messi e di Cristiano Ronaldo non è semplice e ci vuole parecchia personalità per riuscire ad avere la meglio. Un qualcosa che non è mai mancato a Mark Clattenburg.

Come si gestisce un campione? Una domanda che si devono porre gli allenatori, ma anche gli arbitri. Ritrovarsi in campo a discutere con calciatori del livello di Messi e di Cristiano Ronaldo non è semplice e ci vuole parecchia personalità per riuscire ad avere la meglio. Un qualcosa che non è mai mancato a Mark Clattenburg. L’inglese, parlando al podcast From The Horse’s Mouth, ha spiegato di aver sempre avuto un buon rapporto con i top player. E in particolare di aver instaurato una relazione piena di rispetto con CR7 sin dai tempi in cui lo juventino giocava al Manchester United.


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RONALDO – “Mi ricordo di aver visto Cristiano Ronaldo ai suoi inizi in Premier League e di aver pensato ‘ma quanto è forte questo ragazzo?’. Ho sempre avuto un buon rapporto con i grandi campioni, forse perchè li trattavo come tutti gli altri, come avrei trattato qualsiasi calciatore in qualsiasi categoria. Soprattutto mi trovavo bene con Cristiano Ronaldo, dopo la finale di Euro 2016 ha cercato di abbracciarmi mentre salivo in tribuna per ricevere la mia medaglia. C’era molto rispetto tra noi due, un ottimo rapporto. E quando hai un buon rapporto con i calciatori, loro ti rendono la vita più facile”. Una situazione…forse facilitata da un problema di comprensione linguistica con i calciatori stranieri. “Probabilmente ero diverso dagli altri arbitri, perchè in fondo non parlavo mai con loro in inglese. Il mio accento di Newcastle è così pesante che spesso non capivano quello che dicevo loro. E quindi il ragionamento probabilmente era ‘ok, faccio prima a dargli ragione, tanto non lo capisco’”.

PEPE – Clattenburg torna anche su un episodio passato alla storia, la…linguaccia a Pepe durante la finale di San Siro tra Real Madrid e Atletico. Un gesto che non era esattamente per il portoghese ma che in fondo poteva anche esserlo… “Quando è finita la partita tutti quanti parlavano della mia linguaccia e non di come avessi arbitrato, il che era un buon segno. Ma era solo una reazione al fatto che era una serata molto calda e avevo la bocca asciutta. Ma ha funzionato alla perfezione, perchè ho fatto quel gesto proprio mentre Pepe era per terra e si rotolava come una mammoletta. Quindi credo che tutti quelli che hanno visto la scena da casa abbiano pensato che lo avessi fatto a lui”. L’importante è che non lo abbia pensato il centrale!

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