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Mario De Zanet·31 maggio 2022
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Mario De Zanet·31 maggio 2022
Ufficialmente il calciomercato deve ancora cominciare, ma si intravedono già le potenziali storie che faranno appassionare i tifosi. Alcuni si sono risolte sul nascere, come quella di Mbappé, altre potrebbero nascere (siamo proprio sicuri che Ronaldo rimanga a Manchester?), altre ancora sono sul punto di divenire un caso.
Robert Lewandowski rientra indubbiamente nell’ultima categoria, nonostante la sensazione attuale sia che tutte le parti vogliano ridurre al minimo il caos attorno al futuro del centravanti polacco.
Più passa il tempo, però, più la corda sembra tirarsi e volgere verso una potenziale rottura. Le innumerevoli indiscrezioni sono divenute realtà nel giorno dell’ultimo turno di Bundesliga, quando sia il giocatore sia Salihamidzic hanno confermato l’intenzione del polacco di andarsene.
Quelle prime parole della dirigenza bavarese sembravano essere un buon viatico ad un’uscita serena, tra sorrisi e bei ricordi. E invece no, le settimane seguenti sono state un rincorrersi di dichiarazioni volte a chiarire che Lewandowski è ancora un giocatore del Bayern sino al 2023: Oliver Kahn, CEO del Bayern, ha in particolare chiarito questi dettagli, ribadendo a più riprese la posizione del club, tutt’altro che rassegnato a lasciar partire Lewandowski.
Dichiarazioni arrivate su toni chiari ma piuttosto cordiali, che però sembrano essere cambiati ieri, dopo che Lewandowski li ha alzati, imponendosi con un’affermazione incontrovertibile: “La mia storia con il Bayern è finita-ha detto il polacco dal raduno della Nazionale- non vedo più alcuna possibilità di giocare per questo club. Il Bayern è un club serio, spero non mi blocchi.”
Messaggio recepito, Oliver? Siete un club serio.
Non la si può che leggere così, questa dichiarazione, come una provocazione, un elevare ulteriormente la tensione, senza ancora creare una spaccatura. A Sport 1, però, Kahn ha dimostrato di non aver recepito troppo il messaggio, infiammandosi non poco sulla questione, ed esprimendo tutto il suo disappunto per il modo di comunicare scelto da Lewandowski.
Non so dirvi perché Lewandowski abbia scelto questa strada per comunicare la propria volontà. Affermazioni del genere rilasciate in pubblico non ti portano da nessuna parte. Robert è diventato un giocatore di livello mondiale qui con noi e penso che dovrebbe sapere cosa significa il Bayern. L’apprezzamento non è una strada a senso unico
Questo botta e risposta è l’ultimo capitolo di una vicenda che sembra destinata a prolungarsi, anche perché la squadra a cui il giocatore sembra destinato, non se la passa benissimo: stiamo parlando ovviamente del Barcellona.
I problemi finanziari sono noti, e i blaugrana devono attendere l’uscita di qualche giocatore per registrarne di nuovi: per questa ragione, infatti, Kessie e Christensen ancora non sono stati ufficializzati.
Lewandowski sembra volere il Barcellona, e viceversa, ma, oltre alla resistenza del Bayern, esiste appunto anche la delicata situazione dei blaugrana, su cui è intervenuto nelle ultime ore Javier Tebas, presidente della Liga a Marca.
Un intervento a gamba tesa:”Il Barça conosce perfettamente le nostre regole di controllo economico e la sua situazione finanziaria-ha detto il numero uno della Liga- Non so se venderanno Jong, Pedri o Pepito Pérez. A oggi non possono comprare Lewandowski“.
Esistono pertanto molte, moltissime complicazioni, ma anche forti volontà, a cominciare da quella del Bayern Monaco: molto raramente, in tempi recenti, i bavaresi si sono visti sorpassare nelle preferenze di un loro stesso top player e masticano amaro al pensiero che lo faccia un uomo divenuto leggenda all’Allianz Arena.
Una storia che potrebbe durare parecchio.