Lettera di Calvarese a CF: crescono i gettoni per gli arbitri in Serie A. Ecco quanto guadagnano | OneFootball

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Calcio e Finanza

·22 settembre 2022

Lettera di Calvarese a CF: crescono i gettoni per gli arbitri in Serie A. Ecco quanto guadagnano

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Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali ApeRegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.

L’ex direttore di gara teramano, dopo un primo intervento su Calcio e Finanza la scorsa settimana, ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo sui nuovi compensi garantiti agli arbitri in Italia nella massima serie.


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Sale il gettone di presenza per un arbitro per una gara di Serie A o di Serie B. Da questa stagione infatti il cachet dei direttori di gara di alto livello per ogni singolo match arbitrato è aumentato: si tratta, più che altro, di una redistribuzione del budget (che resta più o meno lo stesso complessivamente) a favore degli arbitri di alto livello.

Una decisione che al di là del populismo, a volte becero, contro i direttori di gara riflette anche il fatto che gli arbitri, giova sempre ricordarlo, conducono una “doppia vita”. Al di là della carriera arbitrale, dove comunque bisogna impegnarsi e non poco per scalare i vertici federali e arrivare a dirigere le gare delle massime serie (quelle più redditizie in termini di compensi monetari), vi è poi il loro lavoro normale di tutti i giorni, che in taluni casi è anche un’occupazione che impone sacrifici.

Mi colpì a tal proposito il discorso di un assistente arbitrale, mio caro amico, presente in una gara molto importante serale di Serie A. Parlando in confidenza, mi disse che dopo il match sarebbe andato subito a dormire visto che poche ore dopo, alle 5 del mattino, avrebbe dovuto svegliarsi per andare a lavorare come autista di un autobus di linea. Quello che era il suo lavoro “normale”, per l’appunto.

E come lui, tanti altri vivono, sia chiaro per loro scelta e passione, questa doppia esistenza. Persone che in un match parlano, corrono ed entrano a contatto con campioni del calibro di Messi, Cristiano Ronaldo ma che il giorno dopo sono già al loro posto di lavoro. Due mondi in apparenza lontani ma che possono essere vicinissimi, che a tratti non si toccano mai come due linee parallele, e che coesistono per 90 minuti come se fossero equipollenti!

Quanto guadagnano arbitri? Le cifre

Ma torniamo agli stipendi. Quanto guadagnano arbitri di Serie A e B? Partiamo dalla cessione dei diritti di immagine, ceduti con un contratto annuale, che nella stagione 2022/23 permettono a un arbitro di percepire le seguenti cifre in base al numero di anni di attività in Serie A e in Serie B:

  • 1° anno: 20.000 euro (7.000 euro per un assistente);
  • Da 0 a 50 gare di Serie A: 30.000 euro (10.000 euro per un assistente);
  • Oltre 50 gare di Serie A: 60.000 euro (20.000 europer un assistente);
  • FIFA ed ex FIFA (i cosiddetti arbitri internazionali): 90.000 euro (27.000 euro per un assistente).

Quanto guadagnano arbitri? Le cifre per VAR e AVAR

Sono stati disciplinati anche i contratti per gli addetti VAR e AVAR.

Per i primi tre anni di appartenenza, l’arbitro addetto al VAR percepirà 12mila euro (4mila euro per gli AVAR). Dal 4º anno ecco l’aumento: 24mila euro annui per l’addetto VAR e 8mila euro per gli AVAR. Infine per gli addetti al monitor appartenenti alla lista FIFA il compenso annuo è di 30mila euro, con 10mila euro per gli AVAR.

Quanto guadagnano arbitri? Le cifre a partita

Ma i guadagni non finiscono qui: c’è anche il compenso per ogni arbitro a partita. In Serie A, Supercoppa e nei playoff/playout di Serie B, le cifre a partita sono le seguenti:

  • Arbitro: 4.000 euro;
  • Assistente: 1.400 euro;
  • Quarto Uomo: 500 euro;
  • VAR: 1.700 euro;
  • AVAR: 800 euro.

In Serie B, invece, le cifre a partita sono le seguenti:

  • Arbitro: 2.000 euro;
  • Assistente: 700 euro;
  • Quarto Uomo: 200 euro;
  • VAR: 800 euro;
  • AVAR: 400 euro.

In Coppa Italia, infine, le cifre a partita sono le seguenti:

  • Arbitro: 1.200 euro per i turni preliminari, 2.000 euro per ottavi e quarti, 4.000 euro per semifinale e finale;
  • Assistente: 400 euro per i turni preliminari, 700 euro per ottavi e quarti, 1.400 euro per semifinale e finale;
  • Quarto Uomo: 100 euro per i turni preliminari, 200 euro per ottavi e quarti, 500 euro per semifinale e finale;
  • VAR: 500 euro per i turni preliminari, 800 euro per ottavi e quarti, 1.700 euro per semifinale e finale;
  • AVAR: 250 euro per i turni preliminari, 400 euro per ottavi e quarti, 800 euro per semifinale e finale.

Stipendi e compensi che sicuramente sono altissimi se paragonati a quelli previsti per altri lavori, ma che sono commisurati alle importanti responsabilità che i fischietti devono assumersi nelle gare. Scelte che, ricordiamolo, in determinate partite possono avere anche un peso specifico da milioni di euro. Non esattamente un dettaglio. E pensare che in NBA i loro colleghi direttori di gara arrivano a percepire anche 500mila dollari all’anno.

Non da ultimo va anche ricordato che chi arriva ad arbitrare in Serie A o Serie B è comunque parte di una élite di una piramide molto ampia alla sua base. E come in tutte le professioni, siano questi cuochi, manager o dirigenti, i migliori guadagnano in maniera soddisfacente.

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