L'esordio tra i professionisti in Svezia e ora la sua pizzeria: la storia di Paglionico | OneFootball

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·13 ottobre 2021

L'esordio tra i professionisti in Svezia e ora la sua pizzeria: la storia di Paglionico

Immagine dell'articolo:L'esordio tra i professionisti in Svezia e ora la sua pizzeria: la storia di Paglionico

Da Salerno a Salerno. Andato via da calciatore, ritorno da imprenditore e ora ha una pizzeria. Alessandro Paglionico, 25 anni, ha assaggiato il calcio professionistico al freddo, al Syriaska nella Serie B svedese, ma il calore del pubblico non ha pari: “Anche meglio dell’Italia”, assicura. Avevamo già parlato di lui su gianlucadimarzio.com, all'epoca del trasferimento.

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L'esordio tra i professionisti

Paglionico ha mosso i primi passi nel settore giovanile della Nocerina fino ai giovanissimi nazionali, poi la chiamata del Foggia e quel raduno a Verona che l’ha portato tra i professionisti e gli avrebbe potuto schiudere le porte del grande calcio. “Quell’estate (2015, ndr) in Veneto – racconta il terzino sinistro – c’erano molte società tra cui il Sassuolo. Ma la squadra che mi notò e si interessò a me fu proprio il Syriaska. Dopo sei mesi mi richiamarono e ad aprile 2016 sono andato in Svezia”.


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Sette mesi a temperature completamente opposte rispetto a quelle campane: “Ma non è un freddo secco, si vive bene. La qualità della vita è alta e il pubblico poi, un sogno”. Paglionico fa il suo esordio nel derby di Sodertalje, contro l’Assyriska: “Dodicimila persone a sostenerci dal primo al novantesimo – ricorda – non mi sembrava vero”. Ma com’è il calcio svedese? “È molto fisico, tanta corsa. Noi provavamo a giocare un calcio diverso più tecnico, perché il nostro mister Fran Escribà (l’anno prima all’Elche, ndr) voleva farci proporre un gioco più tecnico, alla spagnola”.

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Il ritorno in Italia e la nuova passione

Ma a fine stagione cominciano i problemi, il rinnovo stenta ad arrivare e la proposta messa sul piatto era a cifre basse, che non permettevano la vita in Svezia. Così la decisione di tornare in Italia, in Eccellenza, in Emilia Romagna. Esperienze nel Riminese e nel Bolognese, ma poi la nuova batosta: “Non mi hanno pagato per sei mesi”. Ma dalla fine un nuovo inizio: “Ho cominciato a lavorare nella ristorazione e da lì ho scoperto il mio amore per la pizza”.

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Così la decisione di ritornare a Salerno ed aprire una pizzeria, “La regina del sud”, ma sempre con il pallone tra i piedi: “Il calcio non l’ho mollato, continuo a giocare nei Dilettanti e ora insieme ad altri ragazzi abbiamo messo in piedi una nuova società partendo dalla Terza Categoria, magari sperando di arrivare in Eccellenza”.

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