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·6 settembre 2023

Leonardo-Webuild: scontro da 300 milioni su uno stadio di Qatar 2022

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È atteso per fine settembre il lodo definitivo dell’arbitrato da 300 milioni di euro che contrappone Leonardo a Webuild per la commessa del Bayt Stadium di Al Khor City, uno degli impianti realizzati per i Mondiali di calcio che si sono svolti nel 2022 in Qatar. In quello stadio si sono disputate una decina di partite del Mondiale, tra cui la semifinale del 14 dicembre vinta dalla Francia sul Marocco per 2-0.

L’arbitrato – scrive MF-Milano Finanza – è partito circa tre anni prima del fischio d’inizio dei Mondiali, il 25 ottobre 2019, quando la joint venture tra Leonardo e Psc lo ha avviato alla Camera di Commercio Internazionale nei confronti di Gsic, un’altra joint venture composta da Galfar Al Misnad Engineering and Contracting, Salini Impregilo (ora Webuild) e Cimolai.


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La joint venture Leonardo-Psc, come subappaltatore del contratto di fornitura di lavori meccanici ed elettrici, chiede a Gsic la somma di 1.289 milioni di Qar (equivalenti a 300 milioni di euro) «a titolo di costi da ritardo, riconoscimento varianti e più in generale risarcimento danni». Secondo la tesi sostenuta da Leonardo & C, «il regolare avanzamento dei lavori subappaltati è stato fortemente condizionato da una serie di ritardi non imputabili a Leonardo e Psc, dall’introduzione di numerose integrazioni e varianti rispetto alle opere inizialmente pattuite nonché dalle carenze della documentazione tecnica predisposta da Gsic».

In risposta, Gsic ha presentato una domanda riconvenzionale, reclamando a sua volta «il riconoscimento dei costi sostenuti per conto del subappaltatore e un risarcimento per i maggiori oneri sostenuti a causa dei ritardi e delle negligenze dello stesso». In questo caso la richiesta è di 715 milioni di Qar (circa 173 milioni di euro). Dopo l’ultima udienza, che si è tenuta a Doha, ora l’arbitrato è alle battute finali.

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