DirettaCalcioMercato
·12 novembre 2024
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Alle 10:10 è iniziata l’avventura di Marco Giampaolo sulla panchina del Lecce con l’arrivo al Via del Mare. Il neo tecnico si è presentato al mondo giallorosso rispondendo alle domande dei giornali presenti in sala.
Queste sono state le parole del nuovo tecnico del Lecce Giampaolo: ”Due anni di assenza sono tanti, nell’ultimo anno diciamo che ho lavorato in smart working. Ho visto le partite del Lecce in tv durante questo torneo e l’ho rivisto in maniera più dettagliata in questi giorni. I calciatori prima di giudicarli bisogna allenarli. Ho voglia, motivazione ed entusiasmo di tornare in panchina.
I calciatori bisogna conoscerli, bisogna entrare in un’ambiente nuovo sotto ogni punto di vista e devo capire il prima possibile. Rebic l’ho allenato forse un mese al Milan, siamo stati poco tempo insieme. All’epoca giocavo in un modo non adatto alle sue caratteristiche, lo ricordo come un ragazzo tignoso, caparbio e cattivo.
Ho tenuto conto della rosa ci sono tante ali. Rebic? Non è oggetto di valutazione oggi, deve essere una risorsa della squadra, lui come Krstovic, o Burnete, il mio pensiero è che le qualità individuali ci devono portare a vincere le partite. Oggi si gioca in 16 non ci sono 11 titolari, dobbiamo fare un salto di qualità mentale da questo punto di vista”.
Queste sono le idee tattiche del nuovo allenatore del Lecce per risollevare il gioco dei salentini: ”Oggi si gioca uomo contro uomo sempre, non ci sono sistemi di gioco, si difende in un modo si attacca. in un altro e bisogna star dietro al cambiamento.
La squadra è stata costruita per giocare con un modulo, poi vediamo, però staticamente è stata costruita per giocare con due ali e una punta. Quello che conta sono i principi dei calciatori, dei moduli mi interessa poco.
Avere due difensori uno destro e l’altro sinistro è una condizione che non tutte le formazioni di A hanno. Non è una condizione determinante.
Voglio cercare di giocare, se si gioca a calcio c’è più possibilità di vincere le partite. Se ho la palla, difendo meno. Per giocare bene al calcio ci vogliono le conoscenze e le qualità tecniche e questa squadra ne ha. Per andare oltre questo discorso, devo andare oltre le mie conoscenze. Voglio fare la partita e non la voglio subire, voglio un calcio propositivo, un passaggio in più non è sprecato se ha un obiettivo strategico. Più sei lungo e più corri e questo non lo dobbiamo fare.
Le ultime parole pronunciate da Giampaolo hanno appagato la curiosità degli ascoltatori in merito al motivo che ha spinto il tecnico a scegliere la formazione salentina. Ecco le sue parole: ”Lecce per me una grande opportunità, l’ho scelta però perché ci sono i calciatori che possono esprimere meglio il mio pensiero. E’ un si motivato da argomenti e valutazioni tecniche. Poi qualche proposta dall’estero. Il direttore mi ha chiesto di lavorare. Lecce la visiterò alla fine del mio percorso calcistico, perché il mio focus è solo la squadra e di questo sono pienamente convinto.
E’ sempre determinante, la squadra deve essere incitata al 95′ e se abbiamo deluso è giusto prendersi i fischi. I giocatori sono essere umani e giovani, il sostegno incondizionato a gara in corso sono importantissimi. Le partite le vinci perché il sostengo è incessante e crea le condizioni ambientali per vincere la partita. E’ un valore determinante, una componente che fa parte del percorso per raggiungere l’obiettivo, insieme club, società e calciatori.
I giocatori che giocano bassi, voglio il terzino sinistro a sinistra e quello destro a destra, davanti però li voglio a piede invertito, perché possono attaccare in modo diverso. Mi piacciono i giocatori che vengono dentro il campo, il giocatore tutta fascia mi piace meno.
l direttore ha detto quello che ha detto a me all’inizio di questa conferenza. Non c’è un discorso in generale. Il direttore mi ha chiesto solo di lavorare a prescindere e mi ha parlato di laboratorio”.