❗️ Leao: “Ibra mi dice di essere cattivo, Fonseca è diretto. Pioli e Camarda…” | OneFootball

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·1 agosto 2024

❗️ Leao: “Ibra mi dice di essere cattivo, Fonseca è diretto. Pioli e Camarda…”

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Rafa Leao, asso portoghese, ha parlato alla Gazzetta dello Sport di questioni personali e ovviamente di Milan.

Sono carico per la stagione, sono felice di rivedere i compagni e fare un’altra stagione con questa maglia. Con quasi tutti sono rimasto in contatto, Florenzi mi ha chiesto se mi stessi allenando. Perdiamo la sua esperienza, in Italia e in Europa, per me e tutti noi lui è molto importante anche fuori dal campo. È un guerriero, tornerà”.


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GEMELLI IN ARRIVO – “Diventerò papà tra poco, papà di due gemelli. Dovrebbero nascere a novembre. Sono sicuro che sarà un’esperienza molto carina, a me i bambini piacciono. Diciamo che ho ancora un altro motivo per dare valore alla mia famiglia e continuare a lavorare per lei. Li chiameremo Rodrigo e Tiago”.

PIU’ CATTIVO – “Quando ero piccolo, mi piaceva dribblare e fare assist. Guardavo tutti, soprattutto Xavi e Iniesta che facevano passaggi di 30 metri, o anche solo di 5 per mettere un attaccante davanti alla porta. Per questo non sono egoista. I miei preferiti sono sempre stati Ronaldinho, Cristiano Ronaldo, tutti quelli che facevano giocate o passaggi incredibili. Io mi vedo così, porto qualcosa di diverso. Io voglio fare più gol, è chiaro: cercherò di fare tutte e due le cose, le giocate e i gol. In campo posso adattarmi, posso giocare vicino all’attaccante ma ora, con un calcio più tattico, le squadre si mettono dietro e occupano molto la zona centrale. Non gioco da anni spalle alla porta e ho bisogno di spazio, di guardare tutto il campo. Non mi vedo giocare presto da centravanti. La gente a volte non capisce certe cose del calcio ma non mi dà fastidio. Le uniche critiche che ascolto sono quelle del mio allenatore, dei dirigenti, di chi sta al Milan. Qui mi vogliono bene, sanno dove posso arrivare e lo so anche io: posso essere uno dei migliori, non solo al Milan ma nel mondo”.

IBRAHIMOVIC – “Ci parliamo. Quando giocavamo l’amicizia era diversa, lo avevo sempre al mio fianco. Ora se ho bisogno, so che posso chiamarlo a qualsiasi ora. È una delle persone che possono portarmi a un altro livello. Mi parla di mentalità, dice che in campo devo essere più cattivo. E’ il mio nuovo obiettivo”.

FONSECA – “È una persona diretta, molto, fa vedere subito quello che vuole. Le sue squadre hanno giocato sempre un bel calcio e per gli attaccanti è top: mi vedo bene con lui e anche i compagni sono contenti. Gli allenamenti sono molto intensi, sempre con la palla: secondo me abbiamo già capito tutte le sue idee di gioco, sarà bello. L’identità del Milan storicamente è con la palla e qui tutti i giocatori sono coinvolti nel possesso: secondo me è l’allenatore giusto. Mi chiede di stare largo, cercare la palla, fare uno-due per arrivare vicino all’area“.

MORATA – “Morata e Giroud sono due campioni: uscito uno, ne è entrato un altro. Giroud ha fatto la storia del Milan ma conosco bene anche Morata, è un attaccante che lavora ed è molto mobile, sarà bello per noi altri attaccanti. Speriamo faccia anche tanti gol”.

CAMARDA – “È ancora giovane ma sta facendo molto bene, mi aspetto molto da lui. Io cerco sempre di parlargli, fargli capire che in prima squadra è diverso rispetto alle partite con i ragazzi della sua età. Deve essere forte, combattivo. Sa già fare gol, deve imparare altre cose ma sarà il futuro del Milan. Noi più vecchi gli stiamo dietro, anche io. Sono qui già da sei anni e io sono fatto così, cerco di aiutare sempre i giovani. Quando sono arrivato al Milan, i più esperti mi hanno dato una mano. Ora tocca a noi. Camarda può già avere un po’ di spazio in A? Decide il mister però, se continua a lavorare, può mettere un po’ di pressione agli altri. Deve lavorare al 100% e aspettare la sua opportunità”.

PAVLOVIC – “È forte, cattivo, bravo con la palla, ha fisico. Devo dire che anche gli altri giocatori avvicinati al Milan in questa estate mi piacciono”.

PIOLI – “Io e lui siamo cresciuti insieme, come allenatore e giocatore. Mi ha aiutato, mi ha dato l’opportunità di essere un giocatore importante e lo devo ringraziare per sempre: rimarrà nella mia carriera come uno degli allenatori più importanti”.

CHUKWUEZE – “Quando non giochi tanto diventa difficile far vedere quello che puoi fare ma, da quello che ho visto, Chuk ha più fiducia, ha voglia di avere la palla e fare la differenza. È quello che aspettavo. Se continua così, farà una grande stagione”.

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