Calcio e Finanza
·31 agosto 2024
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·31 agosto 2024
La sessione di calciomercato che si è conclusa a mezzanotte ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la sostenibilità economica, al di là dei numeri che appaiono a prima vista, è ormai diventato il mantra delle maggiori squadre del nostro campionato. A cominciare da quelle come Inter, Juventus e Milan che per storia e blasone sono chiamate sempre a partire per vincere il torneo per proseguire con quelle come Atalanta, Fiorentina, Lazio, Napoli e Roma che, per i successi negli ultimi anni o per tradizione, si pongono immediatamente dietro le tre big.
Secondo quanto calcolato da Calcio e Finanza, il saldo in questa sessione tra quanto speso per gli acquisti e quanto incassato dalle vendite (spesa e incassi per cartellini) di queste otto società segna un risultato negativo complessivo per oltre 452 milioni e nessuna delle otto big ha chiuso il mercato con un saldo positivo nella compravendita dei giocatori. Nello specifico in ordine decrescente di risultato negativo:
E’ evidentemente una cifra monstre nel complesso, specialmente per un sistema che dice di volere essere sempre più sostenibile.
Il quadro però è molto diverso se si analizza l’operato delle big con la lente di quanto le operazioni concluse peseranno sul bilancio 2024/25 delle società. Ovvero sommando le plus/minusvalenze realizzate, l’incasso dai prestiti, il risparmio di ammortamento e il risparmio sull’ingaggio lordo per i giocatori usciti dalle squadre rispetto alla stagione 2023/24. Nei fatti considerando l’investimento per cartellini ammortizzato per gli anni di contratto e anche la spesa o il risparmio sugli stipendi dei giocatori.
In questa prospettiva si nota che soltanto il Milan e il Napoli – quest’ultima principalmente a causa del mancato addio di Osimhen – avranno un contributo negativo da questo mercato sul bilancio. Invece tutte le altre sei ne riceveranno un beneficio:
Nello specifico (in ordine dal maggior beneficio al minore):
Entrando nel particolare e partendo dai campioni d’Italia dell’Inter, va notato che i nerazzurri, forti del parco giocatori vincitore dello scorso torneo, non hanno mosso molto quest’anno, soprattutto per quanto concerne le pedine base. La società di Viale della Liberazione si presenta al via della stagione dopo aver concluso l’acquisto di quattro giocatori a titolo definitivo (Josep Martinez, Taremi, Zielinski e Palacios) e tre cessioni (Zanotti, Agoumé e Oristanio) oltre al prestito di Valentin Carboni (tra quelli che impattano a bilancio).
Poi molto importante in sede di bilancio (quindi di risparmio nelle spese) è stata la conclusione dei contratti di Cuadrado, Klaassen, Sensi e Sanchez e quella del prestito di Audero. Tra i nuovi acquisti, l’operazione più onerosa è quella legata a Piotr Zielinski, che con il solo stipendio ha il maggiore impatto a bilancio (8,3 milioni). Gli acquisti del polacco e di Taremi si sono conclusi a parametro zero e le eventuali commissioni saranno note solo con la pubblicazione del bilancio. In questo quadro, secondo le stime di Calcio e Finanza le operazioni in entrata, tra ammortamenti dei calciatori acquistati a titolo definitivo e stipendi lordi, dovrebbero tradursi finora in maggiori costi per circa 30,1 milioni di euro. Tra le vendite, l’Inter ha realizzato in particolare le cessioni di Oristanio, Agoumé e Zanotti, con incassi per complessivi 12 milioni e plusvalenze per circa 11,3 milioni di euro.
Tra i giocatori in uscita, oltre al prestito di Valentin Carboni all’Olympique Marsiglia, sono considerati anche la conclusione dei contratti di Cuadrado, Klaassen, Sensi e Sanchez e la conclusione del prestito di Audero e queste dovrebbero avere, secondo le nostre stime, un impatto positivo per circa 38 milioni di euro su bilancio 2024/25 (cifra stimata sommando le plus/minusvalenze realizzate, l’incasso dai prestiti, il risparmio di ammortamento e il risparmio sull’ingaggio lordo per i giocatori usciti dalla rosa nerazzurra rispetto alla stagione 2023/24). Tra entrate e uscite, dunque, l’impatto sul bilancio 2024/25 del calciomercato dovrebbe tradursi secondo le stime in un impatto positivo per 7,9 milioni di euro circa. Considerando invece il solo saldo tra entrate e uscite per quanto riguarda i cartellini (solo le operazioni a titolo definitivo), la sessione di mercato per l’Inter vede un saldo negativo di circa 8 milioni.
La sensazione in termini qualitativi è che il management nerazzurro abbia dato ancora una volta a Simone Inzaghi un parco giocatori molto competitivo intascando anche un notevole contributo per il bilancio di questa stagione dal calciomercato. Un trend che si è verificato sempre nelle ultime cinque stagioni, a conferma di una tendenza ormai chiara nella strategia interista.
Più significativo in termini di numero di operazioni è invece quanto imbastito da Cristiano Giuntoli alla Juventus: alla Continassa se non è stata una vera e propria rivoluzione, ci siamo quasi. Il club bianconero ha chiuso otto operazioni in entrata, di cui sei a titolo definitivo, con gli acquisti di Di Gregorio, Cabal, Douglas Luiz, Thuram, Koopmeiners e Nico Gonzalez. Due invece i prestiti: Kalulu e Coincecao. Contestualmente la società ha realizzato diverse operazioni in uscita a titolo definitivo con le cessioni di Frabotta, Huijsen, De Sciglio, Barrenechea, Iling-Junior, Kaio Jorge, Kean, Soulé e Chiesa, oltre alla conclusione dei contratti pesantissimi di Szczesny, Alex Sandro e Rabiot e la fine del prestito di Alcaraz. Tra i nuovi acquisti, l’affare più oneroso per la stagione 2024/25 riguarda l’acquisto di Douglas Luiz dall’Aston Villa nell’operazione che ha visto Barrenechea e Iling-Junior compiere il percorso inverso. Complessivamente le operazioni in entrata, tra ammortamenti dei calciatori acquistati a titolo definitivo e stipendi lordi, dovrebbero tradursi in maggiori costi per circa 86,1 milioni di euro.
Questi maggiori costi sono stati compensati dalle numerose operazioni in uscita. Tra queste quella che ha fatto registrare il valore di cessione maggiore è il trasferimento a titolo definitivo di Matias Soulé alla Roma. Inoltre, non sono mancate sia le plusvalenze (con cifre per un totale di circa 67 milioni) sia la conclusione di contratti particolarmente pesanti come quelli di Szczesny, Alex Sandro e Rabiot (che insieme avevano costi per oltre 35 milioni). Le operazioni in uscita dovrebbero avere, secondo le stime di Calcio e Finanza, un impatto positivo per circa 160 milioni di euro per il bilancio 2024/25. Una cifra esorbitante che da sola dà la misura del lavoro di Cristiano Giuntoli. Tra entrate e uscite, dunque, l’impatto sul bilancio 2024/25 del calciomercato dovrebbe tradursi secondo le stime in un impatto positivo per 73,9 milioni di euro circa. Considerando invece il solo saldo tra entrate e uscite per quanto riguarda i cartellini (solo le operazioni a titolo definitivo), la sessione di mercato per la Juventus si è conclusa con un saldo negativo di 103 milioni di euro.
Il Milan invece è l’unica tra le tre grandi che ha chiuso il mercato con un impatto negativo, anche se non va scordato che è anche l’unica che ha chiuso gli ultimi due bilanci in positivo (in attesa comunque dell’ufficialità per quello legato alla stagione 2023/24). Nello specifico i rossoneri hanno comprato l’attaccante Alvaro Morata, il centrocampista Youssouf Fofana e i difensori Emerson Royal e Strahinja Pavlovic. In più, é arrivato in prestito dalla Roma l’attaccante Tammy Abraham. Contestualmente la società ha realizzato tre cessioni (il riscatto di De Ketelaere da parte dell’Atalanta, Maldini al Monza e Simic all’Anderlecht) oltre ai prestiti di Luka Romero, Marco Pellegrino, Pierre Kalulu, Yacine Adli e Tommaso Pobega (tra quelli che impattano a bilancio, mentre Saelemaekers era già in prestito nella passata stagione) e la conclusione dei contratti di Mirante, Caldara, Kjaer e Giroud.
Tra i nuovi acquisti, l’operazione più onerosa è quella legata ad Alvaro Morata, attaccante arrivato dall’Atletico Madrid. A pesare nel caso dello spagnolo è soprattutto lo stipendio, dal momento in cui – a livello di cartellino –Pavlovic, Emerson Royal e Fofana sono costati di più. Secondo le nostre stime le operazioni in entrata, tra ammortamenti dei calciatori acquistati a titolo definitivo e stipendi lordi, dovrebbero tradursi finora in maggiori costi per circa 50 milioni di euro. Tra le operazioni in uscita, il Milan finora ha realizzato in particolare le cessioni di Simic, De Ketelaere e Maldini, con incassi per complessivi 6 milioni e altrettante plusvalenze. Nel caso del calciatore belga, essendo il riscatto avvenuto prima del 30 giugno, è stata considerata la sola differenza a livello di ammortamento tra il 2023/24 e il 2024/25, scalando il costo del prestito nella passata stagione.
Tra i giocatori in uscita, oltre ai prestiti di Luka Romero al Deportivo Alaves, Marco Pellegrino all’Independiente, Pierre Kalulu alla Juventus, Yacine Adli alla Fiorentina e Tommaso Pobega al Bologna, sono considerati anche la conclusione dei contratti di Mirante, Caldara, Kjaer e Giroud. Le operazioni in uscita dovrebbero avere, un impatto positivo per circa 39 milioni di euro su bilancio 2024/25.
Tra entrate e uscite, dunque, l’impatto sul bilancio 2024/25 del calciomercato dovrebbe tradursi secondo le stime in un effetto negativo per quasi 7 milioni di euro circa. Considerando invece il solo saldo tra entrate e uscite per quanto riguarda i cartellini (solo le operazioni a titolo definitivo), la sessione di mercato per il Milan finora vede un saldo negativo di circa 60 milioni di euro.
Anche le altre big del nostro campionato (Atalanta, Fiorentina, Lazio, Napoli, Roma) hanno per lo più conseguito, Napoli a parte, un contributo positivo dalle proprie negoziazioni di mercato.
Nel particolare:
Entrando nello specifico, incuriosiscono molto, per motivi diversi, le strategie di Napoli, Roma e Atalanta.
I partenopei non hanno badato a spese per soddisfare le necessità del nuovo allenatore Antonio Conte pagando, tra gli altri, 35 milioni per Buongiorno, 28 per Neres, 30 per Lukaku e 30 per McTominay. Il peso sul bilancio di queste quattro operazioni complessivamente sarà di oltre 75 milioni. L’esito finale è influenzato dalla mancata cessione di Victor Osimhen: con il suo addio, il saldo del mercato sarebbe stato comunque positivo grazie a una maxi plusvalenza. Con i mercati europei chiusi in entrata, l’unica strada sembra ormai essere quella dell’Arabia Saudita (dove il mercato termina il 2 settembre). Speranze ridotte al lumicino, ma in questo quadro la variabile decisiva sarà il prezzo di cessione del nigeriano.
La Roma si è liberata dei pesanti ingaggi di Lukaku, Abraham e Mourinho e il nuovo ds, il francese Florent Ghisolfi, si è mosso soprattutto sul mercato transalpino. Il peso del mercato sul bilancio sarà positivo per quasi 38 milioni. Però al momento i risultati non sembrano pagare in una società che pare più interessata a questioni extra campo che non per le vicende sportive in quanto tali. Tra queste la questione stadio (per quanto importante) e per quanto concerne i Friedkin l’interesse poi non concretizzato per l’Everton. I texani hanno già versato quasi 850 milioni nella Roma da quando sono divenuti i proprietari e qualora la squadra dovesse mancare ancora la qualificazione in Champions League il bilancio si appesantirebbe ulteriormente.
Infine, ma non certo meno importante, è da analizzare l’operato dell’Atalanta, ormai potenza europea dopo aver vinto l’Europa League. I bergamaschi avranno un contributo positivo per 43 milioni dal mercato, perché anche in casa Atalanta è andato in onda un grande via vai di calciatori. In uscita solo per citare qualcuno Koopmeiners, El Bilal Tourè, Musso, Hateboer e in entrata Retegui, Zaniolo, Bellanova, Cuadrado e Samarzdic. E’ evidente che in questo quadro sarà ancora più importante il lavoro dell’allenatore Giampiero Gasperini per confermare i nerazzurri al vertice del calcio italiano e internazionale.