Calcio e Finanza
·28 giugno 2025
Lazio, Sarri resta. Ora Lotito al lavoro per sbloccare il mercato: le soluzione sul tavolo

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·28 giugno 2025
In attesa di novità dal mercato, più specificamente di carattere finanziario e regolamentare, i tifosi della Lazio possono tirare un sospiro di sollievo almeno sulla posizione di Maurizio Sarri.
Il tecnico, tornato sulla panchina biancoceleste dopo l’esonero di Marco Baroni a campionato finito, era dato in bilico proprio per le vicissitudine che il club di Claudio Lotito sta attraversando in sede di mercato nel quale, per il momento, non può tesserare nessun nuovo giocatore per via di alcuni parametri economico-finanziari non in linea con le norme FIGC.
A dissipare qualsiasi dubbio in merito alla permanenza di Sarri sulla panchina della Lazio, ci ha pensato lo stesso club biancoceleste con una nota sul proprio sito ufficiale pubblicata nella serata di ieri: «Il Presidente Claudio Lotito e l’allenatore Maurizio Sarri hanno avuto un lungo e approfondito confronto telefonico, nei vari punti affrontanti si è discusso a lungo in merito alla situazione regolamentare legata all’indice di liquidità.
Nel corso della conversazione, il Presidente, per la prima volta, ha illustrato in modo dettagliato la complessità tecnica della normativa e le sue implicazioni. Il mister Sarri, preso atto formalmente della situazione nella sua interezza, ha confermato la propria piena disponibilità a proseguire con determinazione l’impegno preso verso il Club e la tifoseria. Una scelta quella del Comandante, che ribadisce il suo forte attaccamento ai colori biancocelesti e a tutto il popolo laziale un popolo straordinario, che merita serietà e coerenza».
Ora, confermata la volontà di Sarri, Lotito è al lavoro per sbrogliare la questione mercato, anche se le opzioni sul tavolo non sono moltissime e il tempo intanto passa e si avvicina l’apertura ufficiale del mercato estivo fissata per il 1° luglio.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, la strada più immediata per Lotito per sbloccare il tutto senza dover aspettare il mercato di gennaio, rientrando così nei parametri con i tre indicatori di controllo (indice di liquidità, indebitamento, costo allargato del lavoro) è l’aumento di capitale, come fatto da altre due società di Serie A sulle sei che erano state segnalate dalla Covisoc per un indice di liquidità negativo. Fatto sta che però solamente la Lazio non può acquistare calciatori, visto che le altre possono farlo rispettando la regola del saldo zero: entra un calciatore solamente se ne viene ceduto uno, o di più, per la stessa cifra.
Ma, come è risaputo, Lotito ha un altro modo di gestire la società, non ricorre ad aumenti di capitale, ancora meno a prestiti o finanziamenti (in questo caso crescerebbe il debito), e sta predisponendo la società ad attivare un mutuo per la riqualificazione dello stadio Flaminio, che in tempi brevi attende l’ok alla conferenza dei servizi. Inoltre, la Lazio finirà di estinguere il debito pregresso della gestione Cragnotti-Capitalia con il Fisco nel novembre 2026.
Rimane quindi la carta dei ricorsi, con tempi ovviamente più lunghi. Ma prima di presentare la documentazione al Tar del Lazio, il club biancoceleste potrebbe richiedere di riesaminare i propri conti dagli organi predisposti. Ma questa viene vista come una carta da giocare solamente ad agosto inoltrato.
Infine, ripianare attraverso le cessioni in linea teorica sarebbe un aggiustamento post-data, quindi anche vendendo Rovella e Castellanos la Lazio non risolverebbe i propri problemi, visto che nessuna società paga subito i cartellini dei calciatori che acquista, e l’immissione di liquidità di cui ha bisogno il club biancoceleste è di fatto immediata. Bisognerebbe accordarsi per una tranche già nel mese di luglio o di agosto, ma la cifra necessaria è molto alta e quindi servirebbe la cessione di diversi calciatori andando così a svuotare la rosa a disposizione di Sarri.
Inoltre, la FIGC ha già fatto sapere che non sarà possibile trovare un accordo, in stile settlement agreement UEFA, con la Lazio. Il patrimonio immobiliare (stimato in circa 300 milioni di euro) testimonia la salute del club, ma non è mai entrato tra gli indicatori dei conti come vorrebbe Lotito, che a questo punto ha davvero poche carte da giocarsi.