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·11 febbraio 2025
Lazio, numeri da record per Baroni: centravanti “a rotazione” e brillantezza sulle fasce
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·11 febbraio 2025
La Lazio di Marco Baroni è una squadra in continua evoluzione, capace di trasformare ogni fase offensiva in un intreccio dinamico di ruoli e movimenti. Il gioco biancoceleste si fonda su un principio chiaro: chiunque può diventare il terminale offensivo. Una strategia che ha dato risultati concreti nelle recenti vittorie contro Cagliari e Monza, dove la fluidità tattica ha permesso a diversi interpreti di trovarsi a concludere a rete da posizioni da vero centravanti.
Contro il Cagliari, è stato Zaccagni a finalizzare un’azione nata da un cross di Hysaj. Con il Monza, invece, si è visto un continuo scambio di posizioni: Castellanos arretra da trequartista e Pedro si inserisce da prima punta per segnare il 2-0. Lo spagnolo si è trovato davanti alla porta anche nell’azione del quarto gol, scaturito da un’azione avviata da Noslin e rifinita da Tchaouna. Persino Dele-Bashiru, con un inserimento perfetto su assist di Rovella, ha avuto modo di colpire da posizione avanzata.
Questa elasticità è il segreto della Lazio nella corsa alla Champions League. Non sempre, nelle scorse settimane, i movimenti sincronizzati sono riusciti a esprimersi con la stessa naturalezza. Tuttavia, la partita contro il Monza ha mostrato una squadra capace di attaccare con brillantezza, grazie alla qualità del palleggio e alla rapidità delle combinazioni.
Numeri da record: quasi tutti i gol dentro l’area
La vocazione offensiva della Lazio è confermata dai numeri. In Serie A, i biancocelesti vantano una statistica impressionante: 44 dei 45 gol segnati in campionato sono arrivati dentro l’area di rigore, con l’unica eccezione del tiro a giro di Zaccagni contro il Monza. Una percentuale del 98%, la più alta del campionato, superiore a quelle di Milan (95%), Inter (93%), Napoli (90%) e Juventus (88%).
L’idea di gioco di Baroni è chiara: attaccare con più uomini possibile e creare costanti situazioni di pericolo dentro i sedici metri avversari. La Lazio ha già prodotto 218 tiri in porta, quasi tutti scaturiti da combinazioni in area. Il pressing alto e le marcature preventive permettono alla squadra di riconquistare subito il possesso e ripartire con velocità. Il Monza ha sofferto particolarmente questa aggressività, subendo ripetuti inserimenti centrali che hanno portato a più occasioni da gol.
Un esempio evidente è arrivato nella sfida contro il Cagliari: il gol è nato da un’azione laterale di Hysaj, con Zaccagni abile a trovare spazio accentrandosi. Un’ulteriore dimostrazione di come l’attacco posizionale della Lazio favorisca l’inserimento di centrocampisti e attaccanti non di ruolo. Castellanos, pur non essendo un bomber puro, svolge un lavoro prezioso: crea spazio, lega il gioco e permette ai compagni di inserirsi con maggiore efficacia.
Uno degli aspetti su cui Baroni sta lavorando è l’efficacia dei cross. La Lazio è la squadra che ne effettua di più in Serie A e l’allenatore biancoceleste ha sottolineato l’importanza di migliorare la precisione dei traversoni, specialmente contro squadre difensive che si chiudono con due linee compatte.
Sulle fasce, Zaccagni tende ad accentrarsi per lasciare spazio alle progressioni di Tavares, mentre a destra sta crescendo Isaksen, supportato da Marusic. Quest’ultimo, pur essendo un terzino con caratteristiche più difensive, ha già segnato tre gol in stagione, e nelle ultime uscite si è proposto con continuità in zona offensiva.
Un esempio lampante è arrivato nel match contro il Monza: l’azione del vantaggio è partita da un tiro di Zaccagni respinto da Palacios. Isaksen ha raccolto la palla, servendo Guendouzi, mentre Marusic – rimasto alto dopo la ripartenza – ha sfruttato il ponte di Castellanos per colpire di testa e segnare. Una dimostrazione della libertà di movimento che Baroni concede ai suoi giocatori e della capacità della squadra di attaccare con più uomini contemporaneamente.