Lazio, Gregucci parla dei biancocelesti: «Più giù del settimo posto, sarebbe un risultato brutto. Sarri dirigente? Ecco cosa penso» | OneFootball

Lazio, Gregucci analizza: «Più giù del settimo posto, sarebbe un risultato brutto. Sarri dirigente? Ecco cosa penso». Le parole

Angelo Gregucci, figura di spicco del calcio italiano, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per commentare le prospettive della Lazio in vista della prossima stagione. Ex viceallenatore dell’Inter e collaboratore tecnico di Roberto Mancini durante l’esperienza in Arabia Saudita, Gregucci conosce a fondo l’ambiente biancoceleste, avendoci giocato negli anni ’80 e vissuto successivamente da allenatore.

Nel suo intervento, Gregucci ha evidenziato come la Lazio debba puntare su coerenza tattica, solidità difensiva e un’identità ben definita per affrontare una stagione che si preannuncia competitiva e ricca di insidie. Secondo il tecnico, la squadra capitolina ha tutti gli strumenti per ben figurare, ma sarà fondamentale mantenere alta la concentrazione e valorizzare il talento già presente in rosa.

PAROLE – «Ci saranno 42 partite di massima e non credo ci sia il problema di ‘non dare tutto’. Bisogna valutare come la proposta di calcio di Sarri possa attecchire su questi giocatori. Io credo che la Lazio, con solo il campionato, è una squadra competitiva per il sesto, se fai bene quinto, se fai benissimo quarto posto. Più giù del settimo posto, sarebbe un risultato brutto. I giocatori per me non hanno alibi, cancelliamo questa parola del vocabolario. Poi andremo a valutare le reali potenzialità di questa squadra dopo due settimi posti. La prima parte della scorsa stagione abbiamo dato schiaffi a tutto, la seconda è stata decisamente diversa».

LA LAZIO DI SARRI – «Ho molto stimato il lavoro di Baroni, ma penso che ci sia stato qualcosa che abbia nettamente incrinato il percorso. Abbiamo visto un drastico cambiamento anche di proposta di gioco. Il tecnico vale più del 20%, però poi esistono le qualità dei giocatori»

SARRI DIRIGENTE – «Ce lo vedo, assolutamente. Sceglierebbe gli allenatori futuri, magari affini alle sue caratteristiche».