Lazionews24
·25 luglio 2025
Lazio e il calciomercato dei record: il caso Crespo tra i top 5 degli anni 2000, la lista

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·25 luglio 2025
Negli ultimi decenni, il calcio ha vissuto una trasformazione profonda, non solo sul piano tecnico-tattico, ma soprattutto sotto l’aspetto economico. Le cifre che ruotano attorno al calciomercato sono aumentate esponenzialmente, generando dinamiche nuove e spesso distanti dal reale valore tecnico dei giocatori. I trasferimenti multimilionari sono ormai all’ordine del giorno, spinti da sponsor, diritti televisivi e una globalizzazione sempre più pervasiva.
Calciomercato e inflazione calcistica
Ogni sessione di mercato sembra alzare l’asticella, con club disposti a investire cifre vertiginose pur di assicurarsi le prestazioni di giovani promesse o calciatori già affermati. Questa corsa al rialzo, tuttavia, non va sempre di pari passo con la qualità tecnica: spesso si pagano prospettive più che certezze.
Il record della Lazio: Crespo tra i trasferimenti più costosi
Nel primo decennio degli anni 2000, l’SS Lazio si rese protagonista di un’operazione che fece storia. Nell’estate del 2000, il club romano acquistò Hernán Crespo dal Parma per circa 57 milioni di euro. Crespo, attaccante argentino noto per il fiuto del gol e il suo stile elegante, era uno dei bomber più prolifici della Serie A in quel periodo.
A livello mondiale, questo trasferimento si collocò per diversi anni nella top 5 dei più costosi della storia. Solo nomi leggendari riuscirono a superarlo: Luís Figo, esterno portoghese dalle doti tecniche sopraffine; Kaká, trequartista brasiliano capace di accelerazioni devastanti; Zinédine Zidane, centrocampista francese dal genio calcistico; e Cristiano Ronaldo, attaccante portoghese dallo straordinario potenziale fisico e realizzativo. Tutti questi protagonisti condividevano un denominatore comune: il Real Madrid come destinazione.
Un esempio di impatto economico
Il trasferimento di Crespo rappresenta un punto di svolta nell’economia del calcio italiano, mostrando come anche squadre non storicamente dominanti sul piano finanziario potessero tentare investimenti ambiziosi. Oggi, quell’operazione è ricordata come simbolo di un’epoca in cui la Serie A era ancora al centro del panorama calcistico globale.