Lazio Bologna, Miroslav Mihajlovic: «É la gara di mio padre Sinisa. Ci manca tanto, ma ci ha lasciato un grande esempio. Ho il cuore diviso in due, domani sarò neutrale…» | OneFootball

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Calcionews24

·23 novembre 2024

Lazio Bologna, Miroslav Mihajlovic: «É la gara di mio padre Sinisa. Ci manca tanto, ma ci ha lasciato un grande esempio. Ho il cuore diviso in due, domani sarò neutrale…»

Immagine dell'articolo:Lazio Bologna, Miroslav Mihajlovic: «É la gara di mio padre Sinisa. Ci manca tanto, ma ci ha lasciato un grande esempio. Ho il cuore diviso in due, domani sarò neutrale…»

Lazio-Bologna, sarebbe stata anche la partita di Sinisa Mihajlovic che era doppio ex. Ha parlato anche di questo Il figlio Miroslav

LazioBologna di domani sera non può che richiamare un uomo che unisce fortemente le due squadre e che manca a tutti: Sinisa Mihajlovic. Il figlio Miroslav è un collaboratore tecnico dell’Under 15 rossoblù e racconta a La Gazzetta dello Sport la sua doppia appartenenza.

RICORDI DEL PADRE – «Non ho molti ricordi diretti di papà giocatore: ho cominciato a “scoprirlo” negli anni in cui faceva l’allenatore. Andavo a molte sue conferenze stampa o al campo ma non è che lui mi abbia mai detto di provare a fare il tecnico. É stata una cosa inconscia. Assorbivo. Ho giocato a calcio, ero un centrale di piede destro. Pensavo che non sarei mai riuscito a fare l’allenatore; poi un giorno mi sono detto: allenare è ciò che amerei di più, ci provo. E dopo l’esperienza all’Urbetevere sono qui, per imparare».


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DUE ANNI SENZA SINISA – «Non so se questo tempo sia passato lento o in fretta. Ma sono stati due anni tosti. Molto tosti. E che tu voglia o no la mente cade sempree lì ma ho sempre pensato che ogni pensiero negativo vada trasformato in impulso positivo: io, per esempio, sterzo subito su ciò che lui ha saputo trasmettere a noi di famiglia, a tutti».

UN SUO ESEMPIO«Che tutto ce lo si deve guadagnare. Nessun regalo».

NESSUN REGALO PER IL COGNOME – «Esatto. Che nessuno mi regali nulla. Valgo? Non valgo? Sono Miroslav: devo mostrare cosa sono non in base al mio cognome».

CI VORREBBE UNA SCIARPA DOPPIA – (sorride) «Esatto. Io sono nato e cresciuto laziale, lo sono da quando ero bambino, si sa, ma anche il Bologna è dentro la famiglia Mihajlovic: per quel tantissimo che ha fatto con e per papà e per l’opportunità formativa che sta dando a me. Il cuore è diviso, come… quella sciarpa. Ora come ora dico “Vinca il migliore”. Sarò neutrale dai…».

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