L’aquila e gli animali come i simboli delle squadre di calcio | OneFootball

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·12 maggio 2023

L’aquila e gli animali come i simboli delle squadre di calcio

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Avete presente gli stemmi delle squadre di calcio, che andavano di moda negli anni Novanta e che da qualche anno stanno venendo completamente rivoluzionati per esigenze di marketing? Ebbene, spesso tante squadre si sono legate in modo indissolubile a degli animali, che ne sono diventati un po’ il simbolo.

A Francoforte c’è l’aquila di nome Attila

(Photo by Alex Grimm/Getty Images)


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Come è stato raccontato sul blog di Betway, analizzando anche le statistiche legate alle scommesse calcio, il riferimento al rapporto tra animali e compagini di calcio non è una questione esclusivamente italiana. Basti pensare alla mascotte di Eintracht Frankfurt, ovvero una bellissima aquila di nome Attila. Insomma, non si tratta di un legame solamente figurativo, dal momento che si tratta di un animale in carne e ossa.

Questo rapace, infatti, è diventato il primo supporter del club a partire dalla finale della DFB-Pokal che si è giocata nel 2006. Ebbene, da quella data in avanti, questo meraviglioso aquilotto è protagonista di uno spettacolo che ha ormai assunto cadenza abituale in tutte le partite in cui l’Eintracht gioca davanti ai propri tifosi. Lo spettacolo che vede l’aquila volteggiare sopra lo stadio e poi planare al richiamo del falconiere Norbert Lawitschka è davvero imperdibile. E non si tratta solo di spettacolo che fa divertire i tifosi, dal momento che Attila è importante sia per i tifosi che per i giocatori, diventando un vero e proprio simbolo di questo club.

Un’aquila anche a Roma

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(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Non si tratta di uno spettacolo che si vede solamente nel campionato tedesco, dato che la stessa cosa avviene, da tanti anni ormai, anche in un ben noto stadio in Italia. Il simbolo della Lazio è l’aquila e poteva mai non volteggiare sopra l’Olimpico anche un rapace in carne e ossa?

L’aquila, come significato simbolico, venne scelta dalla Lazio nei primi anni del Novecento, quando questo animale venne individuato come quello più azzeccato per rappresentare la società biancoceleste e per identificarne lo spirito. Ancora oggi, però, ci si chiede quali siano i motivi che hanno portato Fortunato Ballerini, che in quel periodo era il presidente della società, a scegliere l’aquila come simbolo della Lazio.

Secondo vari racconti, pare che Ballerini, che era a capo non solo della società sportiva, ma anche della sezione di escursionismo, decise di affidare all’aquila il compito di rappresenta la Lazio per via dei numerosi avvistamenti di tale rapace che si erano verificati nella regione, soprattutto durante le escursioni.

Ovviamente, se il volo poco prima del fischio d’inizio di ogni match che la Lazio gioca in casa è diventato un vero e proprio rituale, da osservare diligentemente, ecco che il falconiere che si occupa di Olimpia, l’aquila così ribattezzata che si può ammirare allo stadio Olimpico è solito fare diverse esercitazioni serali.

Ebbene, proprio nel corso di una di queste esercitazioni, il rapace, qualche tempo fa, in seguito a qualche volteggio, se n’è andato. Sì, avete capito bene, dato che si è allontanato prendendo una direzione diversa rispetto al solito e volteggiando fino alla cima del Monte Agudo, che domina l’omonimo paese e il suo lago. Una fuga che aveva provocato più di qualche preoccupazione sia al falconiere che all’intero staff biancoceleste. Si è tentato di richiamarla con l’inno della Lazio, diffuso tramite gli altoparlanti dislocati sul campo di allenamento, così come il solito richiamo che utilizza il falconiere, ma non c’è stato nulla da fare per diversi minuti. Più di un’ora dopo, Olimpia ha deciso di lasciare gli alberi in montagna dove si era appollaiata per tornare tra le braccia del suo falconiere. Che sia stata una fuga d’amore o una semplice “pausa dal lavoro” nessuno lo ha mai scoperto!

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