Calcio Femminile Italiano
·28 luglio 2025
L’amore per l’arbitraggio e le emozioni vissute sul campo nel ‘Capolavoro’ di Rebecca

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·28 luglio 2025
“Il campo da calcio è il luogo dove mi sento a mio agio e felice. Quando sono in campo, ogni pensiero si annulla e sto davvero bene”. E’ quanto scrive una ragazza arbitro della Sezione AIA di Catanzaro, Rebecca Mazza, nel suo ‘Capolavoro’, nell’ambito del noto progetto che rientra tra i Percorsi scolastici per le Competenze trasversali e l’orientamento. “Da quando ero piccola sono innamorata del calcio. Ricordo tutti quei pomeriggi o serate passate davanti al televisore a guardare le partite e il mio infinito amore per lo stadio. Così ho deciso di frequentare il Corso arbitri, superando, il 25 giugno 2024, gli esami con eccellenti risultati”.
Rebecca, alunna della V D del Liceo Classico di Catanzaro, sta per presentare il suo elaborato agli esami di maturità. In generale il Capolavoro mira a segnalare le competenze maturate dallo studente anche in ambito extrascolastico, come nel caso di questa ragazza arbitro, che con grande orgoglio ha tenuto a raccontare nel testo anche le emozioni vissute il giorno del suo debutto sul campo: “Una data che rimarrà sempre nel mio cuore è quella del mio esordio; il 19 novembre 2024, è stato uno dei giorni più belli della mia vita. La prima partita che ho arbitrato è stata ‘Santa Maria – Real Montepaone’. Cosa ho sentito dentro di me quel giorno? Di aver trovato il mio posto nel mondo, il mio habitat, la mia casa, il mio rifugio”.
Per la studentessa l’AIA non insegna solo ad arbitrare, ma anche a come risolvere i problemi quotidiani: “Ciò che mi ha insegnato l’arbitraggio è come affrontare la vita e a come rapportarmi con le persone che incontro sul mio cammino. Ciò che mi dà la spinta ad arbitrare è la passione che ho dentro. Mi auguro di raggiungere la vetta più alta e di poter arbitrare un giorno in un campo di Serie A, ma senza mai dimenticare da dove sono partita”, ha continuato. Nei ringraziamenti finali significativo questo suo passaggio: “Grazie anche a chi ha cercato di demotivarmi e a farmi mollare, che mi ha insegnato la consapevolezza e la resilienza”.
Il Capolavoro di Rebecca è motivo d’orgoglio per la sua Sezione, come trapela dal commento del suo Presidente, Francesco Zangara: “L’arbitraggio da sempre si dimostra una vera e propria scuola di vita, infonde valori fondamentali quali disciplina, rispetto e responsabilità, principi fondamentali per la crescita personale e nella società. Esempio significativo di questo percorso è la nostra Rebecca, la cui esperienza nell’AIA ha avuto un impatto positivo, non solo sulla sua carriera sportiva, ma anche e soprattutto sulla sua maturità di donna. La nostra Associazione offre un’opportunità unica di crescita, formando giovani pronti ad affrontare le sfide con integrità, abnegazione e risolutezza – ha concluso Zangara – trasformando ogni obiettivo prefisso in un bellissimo Capolavoro”.
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