Calcio e Finanza
·16 aprile 2024
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Alla fine passa la linea del governo Meloni: Stellantis si adegua, dopo le polemiche sollevate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, cambiando nome all’Alfa Milano. Il piccolo Suv sportivo prodotto in Polonia – scrive La Repubblica – ora si chiama Junior. Si tratta di un tributo a un modello del passato, ma viene cancellato il riconoscimento alla città dove è nata nel 1910 la casa del Biscione.
Giovedì il ministro Urso ha detto che il nome Milano non rispettava la legge. Ha accusato Stellantis e il marchio: «Non si può fare un’auto che si chiama Milano in Polonia: il nome rappresenta un’indicazione fallace rispetto alla legge sull’Italian Sounding, norme che dal 2003 difendono il made in Italy e i prodotti italiani», ha detto Urso.
Venerdì sera c’è stato anche un confronto tra l’amministratore delegato di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, e il ministero guidato da Urso: «Nessuno ci ha chiesto di cambiare nome, sia chiaro – spiega l’ad – ma il clima che si respirava ci ha convinti a farlo…». La casa italo- francese ha scelto di stoppare le polemiche che rischiavano di diventare continue, magari con effetti sulle vendite e problemi alle dogane. La decisione è stata presa ieri, dopo aver riflettuto per tutto il fine settimana.
«Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione», dice Imparato.
Non è la prima volta che nella storia del gruppo, se si considera la parte italiana, si cambia un nome. È successo con la Gingo (erede della Panda), troppo simile alla Renault Twingo. Era il 2003 e Fiat ritornò all’originale Panda per evitare cause. Mancava più di un mese al lancio. In questo caso, invece, siamo a cinque giorni dopo la presentazione.
Soddisfatto Urso: «Credo sia una buona notizia che giunge proprio nella giornata del made in Italy che esalta il lavoro, l’impresa, la tipicità e la peculiarità del prodotto italiano che tutti ci invidiano nel mondo. Una buona notizia, che penso possa esaltare il lavoro e l’impresa e consentirci di invertire la rotta, anche per quanto riguarda la produzione di auto nel nostro Paese».