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·4 settembre 2020
La Top 11 dei giocatori della Bosnia in Serie A

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·4 settembre 2020
Questa sera torna finalmente in campo l’Italia per la prima volta in questo assurdo 2020. Gli Azzurri di Mancini si sono rivelati tra le squadre migliori di tutte le qualificazioni verso Euro 2020, ma prima di pensare a quel torneo c’è ancora tempo. Intanto oggi inizia la Nations League e il primo avversario è quella Bosnia che già è stata battuta per due volte nel 2019. La nazione balcanica ha avuto grandi talenti e soprattutto la Serie A ha provato ad approfittarne. Questa è dunque la Top 11 di giocatori bosniaci passati nel Belpaese.
FORMAZIONE 4-4-2
ASMIR BEGOVIĆ
È l’unico portiere bosniaco ad aver giocato in Serie A e la sua presenza è molto recente. Il Milan infatti lo ha acquistato in prestito nel gennaio del 2020 dal Bournemouth per sostituire Reina come vice di Donnarumma. Il debutto è avvenuto a febbraio subentrando al giovane portiere campano in una gara con la Fiorentina e a marzo è sceso in campo dal primo minuto nella sconfitta interna contro il Genoa. In nazionale è stato titolare per nove anni, giocando il Mondiale del 2014, nonostante da giovane avesse scelto la nazionale del Canada.
VEDIN MUSIĆ
Terzino destro colonna delle primissime nazionali bosniache dal 1995 al 2007 e che in Italia è stato un vero e proprio esperto della nostra provincia. Le più grandi soddisfazioni le trovò a Como dove ottenne subito una promozione in Serie A. Nella massima serie è sceso in campo con i lariani nell’anno 2002-03 e con il Modena nel 2003-04, ma in entrambi i casi le squadre sono retrocesse. Una seconda promozione la ottenne col Torino nel 2006 e anche in questo caso assaggiò un po’ di A. Per lui poi tante serie minori con Treviso, Padova, Pro Patria e Arezzo.
DAVOR JOZIĆ
Difensore centrale dalle ottime qualità arrivò in Italia quando la Bosnia era ancora una semplice regione della Jugoslavia. Il Cesena decise di portarlo in Romagna nel 1987 e in bianconero vi rimase per ben sei anni, contribuendo a tre storiche salvezze consecutive. Rimase ancora un paio d’anni in B, prima di andare in Messico e chiudere carriera in C1 con lo Spezia. Per lui sono ventisette le presenze con la Jugoslavia, ma non riuscì mai a debuttare con la Bosnia.
ERVIN ZUKANOVIĆ
Giocatore duttile e utile in tutte le posizioni è stato per un’estate uno dei pezzi forti del mercato, conteso da Inter e Roma. Dopo le ottime prime due stagioni italiane con Chievo e Sampdoria sono stati i giallorossi a soffiarlo ai meneghini per poi pentirsene e sbarazzarsene dopo soli sei mesi. Per lui un buon passaggio all‘Atalanta, prima del ritorno a Genova, ma in sponda rossoblu. A gennaio 2020 è tornato in Italia ma con la Spal ha giocato poco e ha dovuto subire la sua prima retrocessione. In nazionale ci gioca dal 2012, ma non è rientrato nelle convocazioni per Brasile 2014.
DANIEL PAVLOVIĆ
Nato in Svizzera nel Cantone San Gallo, ma di provenienza e cuore bosniaco è arrivato per la prima volta in Serie A nel 2015 quando il Frosinone lo ha prelevato dal Grasshoppers. Nonostante la retrocessione dei ciociari è riuscito a mettersi in mostra e a essere acquistato dalla Sampdoria a fine anno. In blucerchiato però ha giocato poco e dopo un anno e mezzo è passato al Crotone di Walter Zenga dove però ha subito la seconda retrocessione. In nazionale vanta solo due presenze.
HASAN SALIHAMIDŽIĆ
Uno dei primi giocatori a dare lustro alla Bosnia indipendente facendosi valere per la sua duttilità. In Germania ha lasciato grandi ricordi prima all’Amburgo e poi per nove anni al Bayern Monaco, prima di essere acquistato a parametro zero dalla Juventus. La Vecchia Signora era appena tornata in Serie A e trovò in Brazzo una pedina fondamentale verso la scalata alla Champions League e fu storica la sua doppietta nella vittoria per 3-2 sul Milan. Diede l’addio ai bianconeri dopo quattro anni e pur senza alzare trofei riuscì a lasciare un bel ricordo.
MIRALEM PJANIĆ
Uno dei centrocampisti più iconici e completi della nostra Serie A nell’ultimo decennio. Nonostante gli inizi con le giovanili del Lussemburgo è stato un simbolo della Bosnia dal 2008 a oggi e per nove anni ha incantato gli stadi d’Italia. La Roma lo strappò al Lione nel 2011 quando aveva solo ventun’anni e dopo cinque anni nella Capitale venne acquistato dalla Juventus. A Torino riuscì a vincere quattro Scudetti e sfiorò la Champions nel 2017 prima di essere ceduto quest’estate per andare a Barcellona.
MATO JAJALO
Arrivato in Italia da sconosciuto nel 2009 ha pagato la pessima stagione del suo Siena che ha chiuso l’anno con la retrocessione. Da lì in poi un lungo periodo in Germania a Colonia, il ritorno nella sua Bosnia a Sarajevo e un passaggio in Croazia al Rijeka fino a quando non ha richiamato a sorpresa l’Italia. Non più la Toscana, ma la Sicilia e a Palermo fu un perno del centrocampo rosanero diventando lo straniero più presente di sempre nella storia del club. Il fallimento del 2019 lo ha però allontanato e da quest’anno gioca nell‘Udinese.
SENAD LULIĆ
Capitano e idolo indiscusso della tifoseria laziale è dal 2011 un simbolo dei biancocelesti. Arrivato in sordina dalla Svizzera si è conquistato la fiducia e l’affetto da parte di tutti gli allenatori passati dalla Capitale e nel 2013 ha timbrato uno dei momenti più memorabili nella storia del club. Un suo tocco ravvicinato ha regalato alla Lazio uno dei derby più importanti di sempre, ovvero quello che decretava la Coppa Italia. In nazionale ha partecipato al Mondiale del 2014, ma si è ritirato nel 2017, anche se la decisione pare essere stata cambiata nel gennaio di quest’anno.
EDIN DŽEKO
Uno dei più forti attaccanti della Serie A negli anni ’10, simbolo della Roma e capocannoniere del nostro campionato nella stagione 2016-17. Nonostante un pessimo approccio con il nostro calcio, e una prima stagione assolutamente da dimenticare, è stato capace di rimettere anima e corpo nel progetto giallorosso tanto da diventare l’uomo in più in occasione della semifinale di Champions del 2018. Le sue centosette presenze e i cinquantotto gol fanno sì che sia il giocatore con più partite giocate e con più marcature nella storia della Bosnia.
ZLATAN MUSLIMOVIĆ
Attaccante bosniaco di modesta caratura ma che per dieci anni ha girato da nord a sud la Penisola. I primi a portarlo e a farlo debuttare in Italia furono i bianconeri dell’Udinese, prima di un lunghissimo e interminabile giro di prestiti. Tanta B con Pistoiese e Ascoli e tanta C1 con Padova e Rimini. Proprio in Romagna fu tra i protagonisti della promozione e venne acquistato in A dal Messina. In Sicilia segnò quattro reti, il suo record nel massimo campionato, prima di scendere a tre con il Parma e a due con l’Atalanta, in una doppietta con la Fiorentina. Le dodici reti in nazionale ne fanno l’ottavo miglior marcatore di sempre.