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·25 gennaio 2022

La strategia di Lufthansa: ecco perché vuole ITA

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Lufthansa sarebbe interessata a entrare in ITA con MSC perché l’Italia è «il principale mercato europeo in cui il gruppo non ha una controllata». E’ quanto afferma il quotidiano prestigioso quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, ricordando che Lufthansa ha «sempre rifiutato» un coinvolgimento in Alitalia per «il rischio finanziario troppo elevato». La situazione è cambiata con l’interesse di MSC ad acquisire una partecipazione di maggioranza in ITA.

Nel 2008, il gruppo tedesco aveva creato la controllata Lufthansa Italia «per sfruttare la cronica debolezza di Alitalia», ma nel 2011 il progetto è stato abbandonato. L’allora amministratore delegato di Lufthansa, Christoph Franz, motivò la decisione affermando che, «dato il calo dei prezzi nel traffico continentale», era «estremamente difficile» stabilire una rete redditizia con rotte europee sotto un marchio separato in Italia.


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Successivamente, il gruppo ha resistito alle ripetute sollecitazioni dall’Italia a investire in Alitalia. Allo stesso tempo, Lufthansa ha sempre espresso interesse a fare affari con una “Nuova Alitalia” più snella, di cui ITA – gestita dal manager Alfredo Altavilla – sarebbe l’erede. Vi è poi da considerare che, entrando in ITA, Lufthansa potrebbe meglio competere in Italia con le compagnie low cost Ryanair ed Easyjet nei voli a corto e medio raggio.

Il gruppo tedesco otterrebbe un miglioramento analogo sulle tratte europee, in arrivo e in partenza dall’Italia. Un ulteriore fattore sono i voli cargo, dove l’attività di Alitalia era ridotta ed è assente quella di ITA. Si realizzerebbe, infatti, una sinergia tra questa azienda, che non offre tale servizio, Lufthansa e MSC. In particolare, durante la crisi del Coronavirus, Lufthansa Cargo ha registrato «risultati record mentre il resto del gruppo ha sofferto» e ora potrebbe applicare e tariffe di trasporto elevate traendo vantaggio dalle strozzature nelle catene di fornitura internazionale.

A sua volta, come maggiore operatore al mondo di navi portacontainer, MSC potrebbe valutare di ampliare la propria catena di valore, sfruttando l’elevata domanda di trasporto di trasporto di merci e le strozzature nei container. Con l’ingresso in ITA, il gruppo potrebbe infine integrare il proprio settore delle navi da crociera con il trasporto aereo.

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