📸La storia di Pickles, il cane che salvò i Mondiali | OneFootball

Un cane può salvare un Mondiale di calcio? La risposta è sì, ed è successo.

Luogo: Inghilterra. Anno 1966. Gli inglesi dovevano ancora vincere il loro primo (e unico) Mondiale.

È stato un anno di festa per tutta la nazione, a cominciare dal momento in cui è stato assegnato il Mondiale. Così la federazione inglese ha deciso di creare una mostra ad hoc presso la Westminister Central Hall, in cui venne esposta anche la Coppa Rimet, la coppa dei campioni del mondo.

Il 20 marzo 1966 accade però qualcosa di inaspettato. La coppa sparisce. Il custode del museo ha dichiarato di averla vista fino alle 23 di quella sera. Poi, durante il controllo delle 24, la coppa non c’era più. Dove era finita?

Joe Mirs, presidente della Football Association, ricevette una lettera anonima: al suo interno, una proposta di riscatto per 15mila sterline e la testa rimovibile, solitamente collocata all’interno della coppa dodecagonale, per certificare l’integrità del trofeo.

Battersea Park sarebbe stato il luogo dello scambio, dove Mirs si sarebbe dovuto presentare da solo. Ovviamente il presidente informò subito la polizia e gli agenti arrestarono il ladro Edward Bletchley, un uomo di 40 anni che venne subito scortato nella prigione di Brixton, dove affermò di essere solo l’esecutore del piano.

Ma il ritrovamento della coppa fu assurdo, come tutta questa storia. Il merito non va a nessun agente di polizia e tantomeno a qualche patriottico tifoso, ma solo e unicamente al cane Pickles. Il 27 marzo, una settimana dopo il furto, David Corbett stava passeggiando in tranquillità quando il suo cagnolino puntò dei rovi ed iniziò a scavare. Tempo qualche minuto e uscì fuori la coppa avvolta in un foglio di giornale.

Qualche mese dopo l’Inghilterra sollevò al cielo al coppa ritrovata da Pickles. Senza di lui, non ci sarebbe stato un Mondiale. Senza di lui, l’Inghilterra non avrebbe vinto il suo unico Mondiale nella storia.