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Tommaso Cherubini·15 settembre 2023
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Tommaso Cherubini·15 settembre 2023
Il caso legato alla nazionale spagnola femminile si accende sempre di più.
Come riportato da Marca, infatti, 21 delle 23 campionesse del mondo (Athenea del Castillo e Claudia Zornoza) – per un totale di 39 “no” – non prenderanno parte alla chiamata della nuova ct Montse Tomé dopo l’esonero di Jorge Vilda, che le aveva portate a vincere il torneo in Nuova Zelanda.
Il motivo riguarda sempre la battaglia interna tra giocatrici e federazione (RFEF), nonostante le dimissioni dell’ormai ex presidente Luis Rubiales, a causa di alcune figure di sua fiducia che rimangono comunque in carica e che – secondo le calciatrici – hanno danneggiato il calcio femminile durante questi anni.
I cambiamenti apportati all’organizzazione infatti “non sono sufficienti per farle sentire in un luogo sicuro”, hanno dichiarato le professionista in un comunicato ufficiale.
Cinque sono in totale i provvedimenti che vogliono vengano presi: la ristrutturazione dell’organizzazione del calcio femminile, della presidenza e del segretario generale; le dimissioni del presidente della RFEF e la ristrutturazione dell’area comunicazione e marketing, nonché della gestione dell’integrità.
Qui il testo completo della nota ufficiale:
“Le giocatrici della Nazionale, recenti campionesse del mondo, così come le loro compagne di squadra, desiderano esprimere, come hanno fatto il 25 agosto 2023, la loro enorme insoddisfazione dopo gli eventi che si sono verificati in occasione della consegna delle medaglie della Coppa del Mondo Femminile e della successiva assemblea straordinaria della RFEF.
I fatti che purtroppo tutti hanno potuto vedere non sono un evento isolato e vanno oltre le questioni sportive. Dobbiamo avere tolleranza zero per questi atti, per la nostra collega, per noi e per tutte le donne.
Dopo diverse settimane dall’accaduto, vogliamo rendere pubblico il fatto che abbiamo tenuto diverse riunioni con la Federazione in cui lo staff ha espresso con chiarezza e forza i cambiamenti che riteniamo fondamentali per andare avanti e raggiungere una struttura che non tolleri o prenda parte a tali atti degradanti.
Le giocatrici della nazionale spagnola hanno sempre avuto un atteggiamento aperto al dialogo, cercando di trasmettere le ragioni chiare e argomentate che riteniamo necessarie per poter svolgere il nostro lavoro al massimo livello con il rispetto che meritiamo.
Le modifiche apportate alla Federazione si basano sulla tolleranza zero nei confronti di quelle persone che da una posizione all’interno della Federazione hanno avuto, incitato, nascosto o applaudito atteggiamenti che vanno contro la dignità delle donne.
Crediamo fermamente che sia necessario un forte cambiamento nella leadership della Federazione e in particolare nell’area del calcio femminile.
Crediamo che tutte queste persone debbano essere lontane dal sistema che dovrebbe tutelarci e che purtroppo è lontano da una società avanzata. Alla luce di quanto sopra, abbiamo esposto nel dettaglio le modifiche richieste affinché questo tipo di atteggiamento non si ripeta e per avere una trasparenza assoluta:
Ristrutturazione dell’organigramma del calcio femminile. Ristrutturazione della presidenza e della segreteria generale. – Dimissioni del presidente – Ristrutturazione del dipartimento di comunicazione e marketing – Ristrutturazione della gestione dell’integrità
Ad oggi, come abbiamo comunicato alla Federazione, i cambiamenti avvenuti non sono sufficienti per far sentire le giocatrici in un luogo sicuro, dove le donne sono rispettate, dove c’è sostegno per il calcio femminile e dove possiamo dare il massimo delle nostre prestazioni”.
Vedremo chi convocherà la nuova ct in vista delle due partite della Nations League contro Svezia e Svizzera, ma il caso Spagna femminile continua.