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·26 novembre 2024
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Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Tredici punti in 13 giornate. La media è facile anche per chi è debole in aritmetica: un punto a partita. O la Roma cambia marcia o rischia grosso. La proiezione a fine campionato dice 38 punti. Nel campionato scorso l’Empoli si è salvato all’ultima giornata con 36 punti, battendo proprio la Roma con gol di Niang a tempo scaduto, condannando alla retrocessione il Frosinone con 35.
Per Claudio Ranieri, anche se non ne ha colpa, si è ribaltato il mondo. Chiuse il campionato 2009-2010 a 80 punti, con un +34 sulla Lazio che, in realtà, fu un +40 perché il sor Claudio prese la Roma alla terza giornata, dopo le dimissioni di Spalletti, a zero punti mentre i biancocelesti ne avevano 6. Adesso la Roma è a -15 dalla squadra del presidente Lotito.
L’ingresso in campo di Dybala all’88’ (più 3 minuti di recupero, che però non vengono conteggiati dalle statistiche ufficiali) ha fatto molto discutere domenica e anche ieri sui social. Molti tifosi inviperiti si sono domandati: se poteva giocare, perché non è entrato in campo un po’ prima? E poi: se c’era il rischio di un nuovo infortunio anche 3 minuti non possono essere troppi? Per trovare un utilizzo minore di Dybala in una partita di serie A bisogna risalire a Atalanta-Palermo 1-0 del 23 settembre 2012 quando Gasperini, allora allenatore dei rosanero, gli fece giocare un minuto al posto di Morganella. Ma Dybala era appena arrivato dal’Argentina e non conosceva il calcio italiano.