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·15 ottobre 2020

La ripresa della UAE Arabian Gulf League: guida al campionato emiratino

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Siamo alle porte di una nuovissima stagione calcistica all’interno degli Emirati Arabi Uniti dopo che la precedente è stata sospesa e successivamente annullata per via dell’emergenza sanitaria COVID-19. Le squadre della Penisola emiratina tornano in campo dopo un lungo stop che dal mese di Marzo le vedeva ferme ai box (salvo qualche eccezione, visto il ritorno dell’AFC Champions League West Zone a Settembre).

Come di rito, all’inizio di un nuovo campionato, si iniziano a tirare le somme su quali obiettivi siano più alla portata di ogni squadra, guardando il mercato svolto durante l’ultima sessione in ambito di acquisti e cessioni. Questo calciomercato negli Emirati è stato il più frenetico rispetto agli ultimi anni, non solo per via dei grandi nomi che sono andati in cerca di nuove sfide all’interno degli ex Stati della Tregua, ma perché si è avviata come nella Cina, la pratica che porterebbe i giocatori al processo di naturalizzazione, per rafforzare la nazionale in vista delle qualificazioni per il mondiale di Qatar 2022.


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Andiamo ad analizzare ora i maggiori movimenti pre stagionali, suddividendo i maggiori club per Emirato di appartenenza:

EMIRATO DI ABU DHABI

Partendo dalla capitale, Abu Dhabi, il primo club che risalta è l’Al-Ain, il club più titolato degli Emirati con ben 13 campionati e 1 AFC Champions League.

Il mercato è stato sufficiente con l’acquisto del laterale brasiliano classe 2001 Erik, veramente promettente (e prossimo alla naturalizzazione?), l’arrivo del bomber classe 1990, Wilson Eduardo ex Sporting Lisbona e Braga e soprattutto la naturalizzazione di Caio Canedo che da foreign player passa a locale (da non confondere con Caio dell’Al-Sharjah, grande ex di questa squadra ed anch’esso possibile naturalizzato ma ci sarà da attendere). Inoltre si aspetta di vedere quale sia il valore reale del kazako Islamkhan, trequartista che da Gennaio fino a Marzo ha fatto vedere cose interessanti, attendendo approfondimenti.

In panchina, Pedro Emanuel è subentrato a Ivan Leko, lo scorso anno, dopo un avvio di stagione scandaloso tra campionato e coppe ed è parzialmente riuscito ad aggiustare il tiro, ma nonostante cio la vetta era distante 6 punti. I giocatori ormai vanno a memoria e giocano allo stesso modo essendo tutti parte della stessa squadra da svariati anni e l’unica pecca di questa squadra potrebbe essere appunto la mancanza di una mano esperta in panchina. Come ogni anno l’Al-Ain lotterà per il titolo, che manca ormai da 3 anni, troppi per una piazza del genere.

L’altro importante club di questo emirato è l’Al-Jazira (dove militò l’ex Roma e Juve Mirko Vucinic nel 2014-2015, oltretutto concludendo come capocannoniere). Il team allenato dall’olandese Marcel Keizer, non è stato per niente attivo sul mercato, chiudendo ben 0 acquisti senza mai aver trattato alcun giocatore. La scelta di voler continuare sullo stesso filone della passata stagione non è una valida motivazione, visto che a campionato interrotto i punti di distacco dalla vetta erano 7 e la posizione occupata era la terza, dove si stava rischiando anche la qualificazione alla Champions League.

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Nonostante ciò va detto che l’Al-Jazira può contare su dei buoni talenti locali che fino a qualche anno fa sembravano destinati a piazze europee tra cui il bomber Ali Mabkhout ed il fantasista Omar Abdulrahman noto come “il Maradona della sabbia”. Un refresh della loro miglior condizione fisica, potrebbe forse garantire dei buoni risultati, ma al giorno d’oggi l’Al-Jazira lotta (forse) per un posto in Champions League e vedendo i movimenti di mercato delle compaesane sembra difficile.

Il team con la quale si chiude l’Emirato di Abu Dhabi è l’Al-Wahda, che da questo Luglio è orfano di Manolo Jimenez che con una media di 2 punti a partita, poteva far togliere al club diverse soddisfazioni, anche grazie al buon organico di cui era disposto. Ora infatti il nuovo head coach, Mark Wotte, ex CT del Marocco Under 23 dovrà cercare di far meglio del predecessore, però senza due colonne importanti: in difesa non si è trovato un accordo per il rinnovo del roccioso centrale sudcoreano Rim Changwoo e davanti la perdita del bomber Sebastian Tagliabue (la cui figura approfondiremo più tardi) si farà sentire come un duro colpo. Davanti per colmare il buco offensivo è stato acquistato Tim Matavz, svincolatosi dal Vitesse e con un passato al Genoa, dove bisognerà valutare l’inserimento in questo tipo di campionato. Acquisto invece ottimo è quello del moldavo Luvannor Henrique dallo Shabab Al-Alhi Dubai, ala offensiva di 30 anni, ormai stabilmente negli Emirati dal 2014 e che quindi il campionato lo conosce bene, ma nonostante cio ad oggi l’Al-Wahda rimane dunque un’incognita, difficile da collocare per via dei troppi “se”.

EMIRATO DI DUBAI

La maggior meta turistica emiratina, quest’anno vanta teams che si sono rafforzati notevolmente:

Partendo dallo Shabab Al-Alhi Dubai che al termine e sospensione della passata stagione comandava la classifica dominando, si possono notare degli innesti incredibili oltre che la perfetta integrazione del nuovo mister Gerard Zaragoza, subentrato a Marzo al posto di Rodolfo Arruabarrena, cause extracalcistiche. Dopo l’esordio vincente per 5-2 sul campo dell’Ajman, fino al 14 settembre non si è potuto vedere nulla di Zaragoza, ma alla ripresa della Champions le due vittorie di misura sullo Shahr Khodro, il pareggio con il Pakhtakor Tashkent, squadra capace di resistere perfino all’Al-Hilal e la grande seppur sfortunata prestazione agli ottavi di Champions con l’Al-Alhi Jeddah hanno messo subito in chiaro le cose, di un manager che seppur giovane (38 anni), sa il fatto suo.

A soccorrerlo inoltre troviamo un mercato incredibile, infatti la grande stella Carlos Eduardo che dal 2015 fino a qualche mese fa militava all’Al-Hilal, dove ha vinto tutto, al termine del contratto non ha rinnovato per approdare a Dubai e con la sua esperienza potrà portare lo Shabab Al-Alhi verso titoli importanti. Non solo: si pensava che il brasiliano fosse il rimpiazzo al mancato rinnovo dell’ex Valencia Fede Cartabia che però è tornato dopo qualche settimana, seppur in prestito, tra lo stupore generale. A concludere un mercato sensazionale c’è poi l’acquisto di Heldon dall’Al-Taawoun, che ha portato i sauditi alla disputa della Champions League a suon di giocate. Quando tornerà poi Leonardo Souza dall’infortunio, lo Shabab Al-Alhi sarà senza ombra di dubbio una delle squadre in lotta per la Champions, oltre che per il campionato dove parte già da strafavorita ed ha intenzione di riportarlo in bacheca vista la lunga assenza di ormai 5 anni.

Non da meno, il mercato dell’altra grande faccia di Dubai, l’Al Nasr infatti può essere la gigantesca sorpresa della UAE Arabian Gulf League. La conferma in panchina del pretenzioso croato Krunoslav Jurcic che seppur con una rosa limitata aveva fatto vedere discrete cose è il continuo verso un tipo di gioco aggressivo ma di classe che potrà contare su tante nuove belle risorse: la prima di tutte la leggenda 35enne Sebastian Tagliabue capace di sfiorare i 30 gol a stagione ormai da diversi anni e che per un bel pò di anni si è aggiudicato e continua tutt’ora ad aggiudicarsi il titolo di capocannoniere della lega. Inoltre la bella notizia è che è stato finalmente naturalizzato e quindi non più foreign player dato che ha effettuato il suo esordio di recente con la nazionale emiratina, oltretutto andando a segno.

In secondo piano troviamo poi l’acquisto di Ryan Mendes, ala classe 1990 proveniente dall’Al-Sharjah, grande protagonista durante la stagione 2018-2019 che ha visto a sorpresa trionfare in campionato la propria squadra. Come ciliegina sulla torta è stato decisivo l’acquisto del fantasista israeliano Dia Saba che dopo un grande anno di esordio al Guangzhou R&F concluso con 13 reti, aveva iniziato la nuova stagione con 5 gol in 8 partite, guadagnandosi la convocazione in nazionale maggiore per la Nations League e decidendo poi di cercare nuove sfide oltre la Cina visto anche l’addio del compagno e connazionale Eran Zahavi. Vedremo se l’impatto di Dia sarà devastante anche nel campionato degli Emirati. Non si tralascia nemmeno il lato giovani promesse, infatti dal Bahia è stato fatto un investimento di quasi 1 milione di euro sul brasiliano Caique, attaccante classe 2000 che supera il metro e novanta in altezza, che avremo sicuramente modo di seguire.

Spostandoci più verso una piccola realtà, a Dubai troviamo l’Al Wasl, che vanta 7 titoli di cui l’ultimo nel 2007. Il pezzo da novanta di questa squadra è sicuramente il bomber neo emiratino Fabio Lima, anch’esso finalmente naturalizzato visto che in rosa dal 2014. Di contorno l’acquisto di una punta da affiancargli come Figueireido dall’OFI Creta, arrivato per 1 milione e in difesa l’acquisto del centrale anch’esso brasiliano Neris che dopo due anni in Portogallo sponda Boavista, giunge a Dubai. Sorprendente è stato l’arrivo del trequartista Nicolas Oroz dal Racing Avellaneda: l’argentino era stato infatti accostato a diversi club de La Liga e della Premier League, per poi cambiare drasticamente rotta fino alla Penisola Arabica. L’Al Wasl cosi come l’Al Wahda resta difficile da collocare, ma a differenza di questi ultimi può contare sicuramente su maggiori certezze.

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EMIRATO DI SHARJAH

L’ultimo emirato di cui analizzeremo i movimenti è quello di Sharjah con l’omonima squadra, che vista la sospensione del precedente campionato rimane la campionessa in carica. L’annullamento del campionato nel male, è stata una cosa positiva per l’Al-Sharjah che stava vedendo una crisi di risultati altalenanti che avrebbero portato sicuramente ad essere fuori alla corsa per il titolo e molto probabilmente alla non qualificazione in Champions League. Il manager locale Abdulaziz Alyassi avrà avuto modo di rivedere le lacune comparse durante la precedente stagione per organizzarsi al meglio per quella che è ormai alle porte. In Champions League tolta l’ultima e disastrosa gara con il Persepolis persa per 4-0 (c’è da dire però finalista), sono state gare ottime di cui le due vittorie con Al Duhail per 4-2 e Al-Taawoun per 6-0.

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Gli innesti sul mercato sono stati parecchi ed oltre la conferma di diversi pezzi importanti come l’ex Trapani e Palermo Igor Coronado e il brasiliano ex Al-Ain, Caio di proprietà del Benfica, sono arrivati due buoni attaccanti come Jonathas, vecchia conoscenza italiana dove ha militato tra Pescara, Brescia, Torino e Latina e Welliton, ex attaccante dello Spartak Mosca di ritorno dopo un anno all’Al Wasl. Visto come si sono rafforzate le altre squadre l’Al-Sharjah è raro che vada a lottare per vincere il titolo, ma come due anni fa, occhio alle possibili sorprese.

In conclusione, il campionato della UAE Arabian Gulf League di norma è molto equilibrato e nonostante il calciomercato condizionerà chi sarà favorito o meno, tirare somme in anticipo non è mai semplice, soprattutto in un calcio che dalla propria non si sa se vedrà tifosi che possono essere quella spinta in più come nel caso dell’Al-Jazira che rimane una squadra mediocre ma con uno stadio da 40.000, maggiore di dimensioni e non di poco rispetto a tutti. E’ ovvio , lo Shabab Al-Alhi Dubai, che già lo scorso anno era in testa, con questi acquisti sembrerebbe ulteriormente la predestinata alla vittoria finale, ma il succo del discorso è: prepariamoci alle sorprese, sarà una stagione molto intensa che ha i presupposti per essere una delle migliori di sempre.

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