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·11 maggio 2021

La rinascita del Manchester City

Immagine dell'articolo:La rinascita del Manchester City

Il Manchester City è di nuovo sul trono d’Inghilterra: dopo aver abdicato per un anno, Pep Guardiola ha riportato i suoi ragazzi alla vittoria della Premier League, nell’anno più folle di tutti contraddistinto da un inizio di stagione anomalo e da una rivoluzione quasi inaspettata.

Fino a dicembre nessuno al City si aspettava di poter davvero competere per il titolo. Il Manchester United correva troppo forte e la sconfitta per 5-2 trovata contro il Leicestrer alla seconda giornata di campionato sembrava essere l’antipasto di una stagione atipica e di pura ricostruzione. In effetti una ricostruzione è avvenuta: dopo aver speso un miliardo di sterline in difensori dal suo arrivo a Manchester, Pep Guardiola ha trovato l’equilibrio perfetto affiancando a Laporte il giovane Ruben Dias, cresciuto calcisticamente nel Benfica e diventato in pochissimo tempo il difensore che tanto era mancato a questa squadra nella passata stagione.


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Il grande punto di svolta però è arrivato nella partita persa per 2-0 contro il Tottenham nel girone di andata, con Mourinho che era riuscito a cucire la partita perfetta addosso alla sua squadra, capace di arginare qualsiasi manovra del City. Da quel punto in avanti Guardiola ha capito di dover cambiare qualcosa: giocare a mille all’ora non era più sostenibile e ormai neanche il grande giro palla faceva il suo effetto, nonostante l’immensa qualità dei palleggiatori. Il buco lasciato a centrocampo da David Silva dopo dieci anni si è fatto sentire nella prima parte di stagione, ma poi la crescita impressionante di Cancelo e soprattutto la vena del gol ritrovata da Gundogan sono stata la cura più efficace di tutte.

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Il tedesco forse è quello che ha beneficiato di più dell’effetto Guardiola: da quando è arrivato in Inghilterra ha sempre faticato a lasciare il segno, sia per problemi fisici che di inserimento nei meccanismi della squadra, ma quest’anno è uno dei migliori marcatori dei Citizens con 12 gol all’attivo in campionato, un risultato incredibile al quale si aggiungono i 9 gol di Mahrez e i 7 di Foden, i tre uomini simbolo di una cavalcata che entrerà sicuramente nella storia per il modo in cui il City ha ribaltato completamente il campionato.

L’ennesima rivoluzione poi è arrivata quasi alla fine della stagione, con la decisione del tecnico di provare a giocare senza un centravanti di ruolo: prima Foden e poi Bernardo Silva sono stati i falso nueve perfetti soprattutto in Champions League, la competizione maledetta per eccellenza per questa squadra. Il City non era mai riuscito a superare i quarti di finale nel corso della sua storia, ma un campionato così perfetto ha avuto inevitabilmente anche ripercussioni al di fuori dei confini inglesi. Guardiola non è mai stato così vicino alla finale, paradossalmente nella stagione in cui ha giocato nel modo meno guardiolista possibile. È l’ennesima dimostrazione di forza di una squadra che non ha mai smesso di stupire e che è destinata a scrivere pagine importanti della storia del calcio europeo.

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