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·6 agosto 2025

La proposta del PD: sovrattassa per i paperoni stranieri che spostano la residenza in Italia

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Una sovraimposta comunale per i redditi prodotti all’estero da stranieri ad alta capacità contributiva che scelgono di trasferire la propria residenza fiscale in Italia. È quanto prevede un disegno di legge presentato al Senato da Cristina Tajani, capogruppo del Partito Democratico in commissione Finanze, che punta a introdurre un meccanismo di compensazione per i Comuni maggiormente interessati da questo tipo di trasferimenti.

Come noto, la legge 232 del 2016 ha introdotto la possibilità, per chi trasferisce la residenza in Italia, di accedere a un regime di flat tax particolarmente vantaggioso: un’imposta sostitutiva fissa per i redditi esteri pari inizialmente a 100.000 euro l’anno, elevata nel 2024 a 200.000 euro, più 25.000 euro per ogni familiare a carico. Una misura pensata per attrarre grandi patrimoni e investitori internazionali, che però ha avuto effetti anche sul mondo del calcio, visto che diversi calciatori stranieri hanno beneficiato di questo regime fiscale agevolato.


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Tuttavia, in città come Milano, l’arrivo di questi nuovi residenti ha avuto impatti significativi, soprattutto sul mercato immobiliare di fascia alta, con ricadute anche per i cittadini residenti.

Il disegno di legge punta quindi a introdurre una sovraimposta comunale, compresa tra il 12,5% e il 15%, sui redditi esteri di chi usufruisce della flat tax, con l’obiettivo di destinare questi proventi ai bilanci municipali e riequilibrare gli effetti territoriali di questa agevolazione fiscale.

Secondo l’ultima Relazione sul Rendiconto generale dello Stato redatta dalla Corte dei Conti, dal 2020 al 2023 le adesioni – tra contribuenti e familiari – sono passate da 549 a 1.495. Parallelamente, il gettito generato per l’Erario è triplicato, passando da 43,9 a 117,7 milioni di euro. Complessivamente, nei quattro anni analizzati, lo Stato ha incassato 315,4 milioni grazie a 3.983 adesioni.

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