La Premier League dice no alla gara all’estero: «Non serve: il nostro brand già cresciuto nel mondo» | OneFootball

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·13 agosto 2025

La Premier League dice no alla gara all’estero: «Non serve: il nostro brand già cresciuto nel mondo»

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Il CEO della Premier League, Richard Masters, ha escluso l’ipotesi di disputare incontri di campionato fuori dal Regno Unito, prendendo le distanze dal modello sperimentato dalla Serie A e dalla Liga. Lunedì, la federazione calcistica spagnola (RFEF) ha autorizzato la gara Villarreal-Barcellona a Miami, così come il Consiglio FIGC nelle scorse settimane ha dato il via libera alla sfida tra Milan e Como a Miami: ora resta da attendere il via libera da FIFA e UEFA. Ma il modello della Premier League guarda altrove.

“Quella partita ha ancora un lungo percorso prima di diventare realtà”, ha commentato Masters a Sky Sports durante l’evento di lancio della nuova stagione a Liverpool. “Per noi non cambia nulla: la partita numero 39, ipotizzata anni fa, non è nei nostri piani. All’epoca l’obiettivo era far crescere la Premier League nel mondo, ma ci siamo riusciti in altri modi.”


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L’idea della “Game 39” — un turno extra di campionato da disputare fuori dai confini britannici — era stata valutata anni fa, ma fu accantonata a seguito delle critiche di tifosi, club e organi di governo calcistico. Oggi, secondo Masters, l’espansione internazionale del brand Premier League può avvenire senza modificare il format interno della competizione, puntando su diritti TV globali, tour estivi e iniziative commerciali mirate.

Nel corso dell’intervista, Masters ha difeso anche il processo giudiziario in corso contro il Manchester City, accusato di 115 presunte violazioni delle regole finanziarie. “Si tratta sostanzialmente di un organo giudiziario indipendente. Da quel momento sono loro a gestire il processo e le tempistiche. Ascoltano il caso, decidono il verdetto e noi non abbiamo alcuna influenza né sull’esito né sui tempi.La mia frustrazione è irrilevante, devo solo aspettare. I processi legali raramente si chiudono in meno tempo di quanto immaginato. Bisogna essere pazienti”.

Il CEO ha poi commentato il fenomeno del “yo-yo” tra Premier League e Championship. “Non sarà mai facile. La Premier sta diventando più competitiva e la Championship resta un campionato di altissimo livello. Vogliamo un ricambio di club, ma dobbiamo monitorare la situazione”. Infine, Masters ha confermato che il nuovo regolatore indipendente del calcio inglese dovrebbe entrare in funzione tra ottobre e novembre, diventando la prima esperienza di questo tipo in una grande nazione calcistica. “Siamo la prima grande nazione calcistica a introdurre questo tipo di regolamentazione. Operiamo in un contesto globale, quindi abbiamo delle preoccupazioni, ma l’importante è che il regolatore non parta dall’idea che il calcio inglese sia ‘rotto’. Gli indicatori sono positivi in tutta la piramide calcistica, sia per le nazionali maschili che femminili. L’intervento del regolatore deve avvenire solo dove realmente necessario”, ha concluso.

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