Calcio e Finanza
·31 dicembre 2024
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·31 dicembre 2024
Migliorare le condizioni delle infrastrutture sportive italiane, con particolare attenzione alla questione stadi. Questo è l’obiettivo della politica italiana e del governo Meloni con in prima fila il ministro per lo Sport, Andrea Abodi.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, non si parla solo del credito d’imposta, prorogato fino al 2025 dalla legge di bilancio, destinato alle donazioni per interventi di manutenzione e restauro di strutture pubbliche, noto come Bonus Sport. Infatti, a fine novembre è stata presentata in Parlamento una proposta di legge, il cui primo firmatario è il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, che mira a «semplificare e accelerare i procedimenti per la costruzione, l’ammodernamento, la ristrutturazione e la riqualificazione degli impianti calcistici italiani».
L’obiettivo principale è realizzare «stadi multifunzionali, utilizzabili sette giorni su sette». La proposta parte da due aspetti chiave: l’impatto economico, fiscale e occupazionale del calcio sul sistema nazionale – «oltre 11 miliardi di euro sul PIL, più di 1,3 miliardi di contributi fiscali e previdenziali dal settore professionistico e oltre 120 mila posti di lavoro» – e le difficoltà strutturali degli impianti, caratterizzati da «obsolescenza, scarsa redditività e complessità delle procedure autorizzative».
Nella relazione illustrativa si legge che «la maggior parte degli impianti calcistici pubblici non ha subito interventi significativi dal 1990, anno in cui l’Italia ospitò i Mondiali di calcio», e che l’età media degli stadi di Serie A è di «61 anni». La mancanza di investimenti ha portato a «gestioni fallimentari», ma un altro ostacolo rilevante è rappresentato dalle «numerose difficoltà burocratiche», che scoraggiano la realizzazione di nuovi impianti o la riqualificazione di quelli esistenti.
In vista degli Europei 2032, che l’Italia co-organizzerà con la Turchia, la proposta include una serie di misure, tra cui procedure autorizzative semplificate che consentano il rilascio dei permessi entro 45 giorni per costruire nuovi stadi o ristrutturare quelli già esistenti. In caso di «mancato rispetto dei termini» o di «insanabili contrasti di valutazione», si potrà ricorrere alla «procedura straordinaria di approvazione», affidata alla «Struttura di Missione Nazionale» designata dal Ministro per lo Sport e in corso di definizione nelle prime settimane del 2025.
Dal punto di vista economico, la proposta prevede agevolazioni fiscali rilevanti, come un credito d’imposta del 30% per gli investimenti privati, che può salire al 40% per i progetti con certificazioni ambientali. È inoltre previsto un Fondo Nazionale per la Rinascita degli Stadi, gestito dal Ministro per lo Sport. Gli interventi che puntano all’«autosufficienza energetica» o all’installazione di «impianti per comunità energetiche rinnovabili (Cer)» avranno priorità nei finanziamenti pubblici. Anche i Comuni potranno agevolare i progetti, concedendo riduzioni fino al 70% sull’Imu per immobili destinati a funzioni commerciali o culturali, purché situati vicino agli stadi.
La proposta di legge punta a obiettivi ambiziosi, come la riqualificazione degli stadi per innescare una nuova era anche per le aree urbane circostanti, in particolare quelle periferiche. Questo processo di rigenerazione urbana mira a combinare «sostenibilità ambientale e innovazione architettonica», migliorando la qualità della vita dei cittadini, misurabile attraverso l’aumento delle aree verdi e l’accesso alle infrastrutture e ai servizi previsti nei progetti. Per garantire una maggiore redditività, accanto agli impianti sportivi si prevedono strutture commerciali, ricreative e turistiche.
Nei primi due anni di legislatura, i parlamentari si sono occupati anche di altre questioni legate, direttamente o indirettamente, agli impianti sportivi. La senatrice Daniela Sbrollini (Italia Viva) ha presentato un disegno di legge, attualmente in discussione presso la commissione Finanze del Senato, per sostenere la filiera sportiva, in difficoltà dopo la pandemia.
La proposta prevede l’estensione della detrazione fiscale del 19% per spese fino a 210 euro, attualmente valida per giovani dai 5 ai 18 anni che si iscrivono ad associazioni sportive, palestre, piscine o altre strutture sportive, anche ai ragazzi tra i 19 e i 24 anni. La senatrice ha dichiarato: «Questa legge vuole tutelare la salute, un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse collettivo, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione, e promuovere lo sviluppo dello sport, rendendolo accessibile al maggior numero possibile di persone». Il costo dell’intervento è stimato in 34,6 milioni di euro annui, con adeguata copertura finanziaria.
Un altro provvedimento, presentato alla Camera dal deputato, ed ex ct della Nazionale di pallavolo maschile, Mauro Berruto (Pd), intende modificare le norme sull’utilizzo degli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni e società sportive. La proposta mira a rendere tali strutture disponibili in modo sistematico, non solo in casi specifici, per favorire l’accesso alle attività sportive.
Infine, il Parlamento sta affrontando il tema della violenza negli stadi. A tal proposito, sono state avanzate cinque proposte di legge – tre alla Camera e due al Senato – per istituire una Giornata nazionale contro la violenza negli stadi, in memoria dell’ispettore capo Filippo Raciti, ucciso durante gli scontri tra tifosi. Le proposte portano la firma di Luigi Giovanni Maiorano (FdI), Simona Bordonali (Lega) e Mauro D’Attis (FI) alla Camera, e di Paolo Ambrogio (FdI) e Roberto Marti (FdI) al Senato.