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·6 maggio 2025

La OTB di Renzo Rosso si prepara alla quotazione in Borsa: «Siamo pronti»

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Il gruppo Otb di Renzo Rosso – che controlla anche il Vicenza in Serie C – sta considerando di alzare i prezzi dei suoi marchi, da Diesel a Jil Sander, Maison Margiela e Marni, negli Stati Uniti, se saranno confermati i dazi di Donald Trump che rischiano di comprimere i margini, già messi a dura prova dal rallentamento degli acquisti. L’idea di quotarsi in Borsa, in ogni caso, resta d’attualità ma senza fretta.

Dopo aver tentato di aggiungere Versace fra i suoi brand, il gruppo da 1,7 miliardi di ricavi, fondato e presieduto da Rosso, non smette di pensare alle acquisizioni in Italia e all’estero, ma tiene le carte coperte. Deve fare i conti con una situazione che non mostra segnali di ripresa da 18 mesi. Non tanto, tuttavia, da impedirgli di continuare a investire in sostenibilità e a finanziare le attività della Otb Foundation, alla quale è destinata una percentuale dell’utile operativo.


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Anche se quest’ultimo cala, sono comunque garantite le risorse per permettere di continuare ad appoggiare, come nel 2024, 380 progetti con un impatto sulla vita di 380.000 persone nel mondo.

Una panoramica su questi temi è stata offerta durante la presentazione del bilancio di sostenibilità di Otb, che l’anno scorso ha tagliato le emissioni totali del 31% rispetto al 2023 e ha portato al 100% l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili in Europa e Nord America nei siti gestiti direttamente. I materiali certificati, a partire dal cotone, sono inoltre arrivati al 24% degli acquisti effettuati.

«La sostenibilità per noi è uno state of mind», ha spiegato Rosso, che punta a coinvolgere i 7.000 dipendenti, pur consapevole che «la sostenibilità non costa poco». Nel frattempo, c’è da capire cosa fare con i dazi. «Stiamo valutando negli Usa un possibile incremento dei prezzi dell’8/9% per mantenere i margini», ha indicato Ubaldo Minelli, amministratore delegato di Otb, parlando di «un quadro normativo ancora in divenire»: «abbiamo fatto qualche simulazione per quello che sarebbe l’impatto per il nostro gruppo in termini di oneri se, dopo la moratoria di 3 mesi, fossero confermati i dazi. Stiamo valutando brand per brand le possibili azioni da intraprendere per ridurre l’impatto».

Sull’idea di approdare a Piazza Affari, Rosso ha detto che «noi siamo qua prontissimi, quando i mercati saranno pronti noi lo siamo già. Penso sia giusto per la trasparenza, la successione e per avere un’azienda ancora più solida». «Comunque non avere debiti, e per il signor Rosso non avere soci, dà una grande libertà anche nella scelta dei tempi», ha sottolineato Minelli.

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