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·25 agosto 2024

La Norvegia non può più deluderci

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Anni di delusioni calcistiche  non celano il potenziale esorbitante della Norvegia. Haaland e Ødegaard sono i pionieri della nuova generazione del paese scandinavo, un presagio e un avvertimento ai colossi mondiali.

Due dei 15 giocatori più preziosi al mondo sono norvegesi ed entrambi stanno facendo la differenza nei loro rispettivi club. Haaland e Ødegaard fanno un po’ da simulacro al modello calcistico norvegese il quale sta sfornando sempre più giocatori di qualità. I prossimi due talenti pronti ad affacciarsi nel calcio che conta sono Oscar Bobb e Antonio Nusa. Il primo segue le orme di Erling Haaland, seppur abbia qualità differenti mentre Nusa si porta sul groppone l’eredità di Dani Olmo in quel di Lipsia. Non dimentichiamoci di Sørloth, vice capocannoniere de LaLiga adesso in forza all’Atletico Madrid e Ryerson del Borussia Dortmund. Insomma, la Norvegia è assortita di talento ma rimane inspiegabile la trafila di insuccessi e infruttuosità.


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Obiettivo mondiali del 2026

La dodicesima nazionale di calcio più preziosa al mondo non gioca un europeo da 24 anni e un mondiale da 26, un’ecatombe sportiva che però non rispecchia l’ascesa del calcio norvegese. Molto spesso si associano i risultati sportivi alla realtà dei fatti: chi vince ha lavorato meglio mentre chi perde deve rivedere i suoi passi, una visione facilmente abbracciabile ma pur sempre contestabile specialmente se parliamo di nazionali. Paradossalmente, in relazione agli abitanti, e calcisticamente parlando, la Norvegia è una delle nazionali più prolifiche d’Europa ma i risultati non vanno a pari passo. Il prossimo grande step da compiere sono i mondiali in 2026 in cui la Norvegia vorrà assolutamente partecipare.

I talenti in Norvegia non mancano ma i migliori occupano un solo reparto

La strada è molto lunga ma in questi 2 anni di attesa potrebbe elevarsi un talento generazionale: Sverre Halseth Nypan. Il classe 2006 è un centrocampista dal potenziale incredibile che ha già dimostrato di avere la stoffa per giocare nel calcio dei grandi. In questa stagione di Eliteserien col Rosenborg ha messo a segno 5 reti e 5 assist. Si tratta di una mezz’ala di centrocampo con grandi doti offensive e spiccate doti tecniche, è dotato di una buona velocità ed elevata agilità. Nonostante prediliga il piede destro, ha dimostrato di avere grandi capacità anche con il piede debole e in patria è stato già affiancato al nome di Martin Ødegaard. Per caratteristiche il giovane Nypan rammenta vagamente il capitano dell’Arsenal. Forse è  questo il problema della nazionale norvegese, troppi  giocatori simili che nel solito contesto non si trovano con facilità come nei loro rispettivi club. I nuovi talenti della nazionale norvegese sono quasi tutti calciatori offensivi. Osame Sahraoui, talento classe 2001 reduce da una stagione costellata da 8 reti d 4 assist in Eredivisie, è anch’esso un esterno. In questa sessione di mercato è passato al Lille per circa 8 milioni di euro. Ad oggi due promettenti difensori ahimè occupano la stessa posizione: Oppegård e Magnus Wolfe, entrambi classe 2002, sono i terzini sinistri titolari rispettivamente di PSV e AZ Alkmaar.

Stale Solbakken, l’allenatore che sta rendendo futile ogni sforzo

Tanta croce e delizia per i norvegesi che sono ormai abituati a vedere la loro nazionale non rispettare le aspettative a causa soprattutto della gestione mediocre del commissario tecnico Solbakken. Il 56enne cambia con frequenza il dettame tattico della nazionale e difficilmente ha trovato stabilità, solidità e ordine. Ad oggi la Norvegia è un’accozzaglia di buonissimi giocatori messi in un contesto confusionario e caotico. Tutto ciò si è esacerbato nella gara contro la Scozia valida per la qualificazione agli europei in cui il CT Solbakken ha inserito Sørloth e Ola Solbakken, ex Roma, esterni d’attacco per affiancare Erling Haaland. Una scelta che si è rivelata inefficace dato che i giocatori elencati non possiedono le caratteristiche per giocare nelle porzioni esterne del campo. Le recenti amichevoli internazionali non hanno lasciato presagire un futuro radioso per il popolo norvegese: sconfitta contro Repubblica ceca e Danimarca, pareggio contro la Slovacchia e una vittoria sul Kosovo. In tutte e quattro le gare la Norvegia ha dominato il pallino del gioco ma mancano idee, novità e tatticismi per poter competere a livelli alti. Stessa solfa, stessi risultati negativi e un dispiacere deflagrante e dilagante per gli appassionati del calcio scandinavo. I norvegesi non sono affatto contenti della gestione estemporanea e negligente della federazione specialmente quando si ha a disposizione una rosa così assortita. La Norvegia deve cominciare a capire e sfruttare il potenziale ineffabile che possiede perché una generazione simile potrebbe non capitare più. Si spera nella meno deprecabile delle ipotesi anche perché vedere la Norvegia disputare gli europei sarebbe alquanto corroborante. Affinché ciò possa accadere c’è bisogno di un cambiamento specialmente in panchina.

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