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Marco Alessandri·11 marzo 2024
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Marco Alessandri·11 marzo 2024
Con lo Scudetto che ormai da qualche settimana ha preso la direzione di Milano, sponda Inter, e ormai pare difficile pensare che il discorso per il titolo possa riaprirsi, una delle portate più interessanti di questo finale di campionato la offre allora la lotta per non retrocedere.
Weekend importante quello appena concluso, perché ha messo di fronte sei club coinvolti nella corsa. A gioire sono Cagliari, Sassuolo e Verona, mentre per Salernitana, Frosinone e Lecce si apre una settimana complicata.
Difficile predire chi alla fine riuscirà a centrare l’obiettivo, soprattutto considerando il gran numero di squadre coinvolte. Certo è che, però, c’è chi sta visibilmente meglio e chi, invece, da tempo ha perso quella brillantezza che nella prima parte di campionato aveva addirittura fatto pensare a una salvezza tranquilla.
L’Hellas sta facendo un vero e proprio miracolo. I problemi economici hanno costretto il presidente Setti a operare un mercato in uscita importante lo scorso gennaio, privando la rosa di alcuni tra i giocatori migliori. Senza Hien, Terracciano, Kallon, Faraoni, Hongla, Ngonge, Doig, Braaf, Djuric e Günter sembrava che i veneti avessero alzato bandiera bianca, accettando il proprio destino.
Invece Marco Baroni ha preso il meglio dalle difficoltà, tirando fuori un 2024 fin qui sorprendente: tre vittorie, tre pareggi e quattro ko in 13 partite, con i successi arrivati tutti in scontri diretti contro Empoli, Sassuolo e, appunto, Lecce. Il calendario da qui in avanti non è dei più facili, con i gialloblù che tra le altre affronteranno Milan, Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino e Inter. In mezzo, però, altri scontri diretti che potrebbero davvero avvicinare il sogno salvezza.
Una montagna russa di emozioni contro la Salernitana, ma quello che più importa sono i tre punti. Il Cagliari vince la seconda partita di fila dopo il successo di Empoli e si rilancia in classifica. Come per il Verona, anche in questo caso la sensazione è che Ranieri stia riuscendo a trarre anche più del possibile da un gruppo con evidenti limiti tecnici, ma con un cuore che non finisce mai.
Per la salvezza, però, ci sarà ancora da lottare: dopo la trasferta a Monza e lo scontro casalingo con il Verona, inizia un tour de force che vedrà i sardi affrontare in sequenza Atalanta, Inter e Juve, prima del rush finale. Da sottolineare, però, che le partite da non sbagliare siano quasi tutte all’Unipol Domus.
Una sola vittoria nelle ultime dodici, con due pareggi e addirittura nove sconfitte, l’ultima delle quali arrivata ieri pomeriggio contro il Verona. Il brutto finale di giornata e la testata ad Henry ha portato all’esonero del tecnico D’Aversa, che dunque lascia Lecce in un clima decisamente non leggerissimo.
A questo punto, chi si siederà sulla panchina giallorossa avrà subito un appuntamento cruciale contro la Salernitana, prima di affrontare due big come Roma e Milan. La buona notizia è che da qui a maggio il Lecce avrà a disposizione non pochi scontri diretti per cambiare il proprio finale di stagione.
Il grande impatto avuto da Davide Nicola sui toscani ha avuto un momento di stop con le sconfitte contro Cagliari e Milan, ma ciò non toglie che gli azzurri sembrino tutt’altra squadra rispetto alla gestione precedente.
Mai come in questo caso, però, il calendario non aiuta i sogni dei tifosi del Castellani: Bologna, Inter, Torino, Napoli, Atalanta, Lazio e Roma sono tutte da affrontare, con in mezzo gli scontri diretti con Lecce, Frosinone e Udinese. Nessun match semplice insomma, ma tutte gare da dentro o fuori contro avversari che si giocano qualcosa di importante.
Una partita in meno da giocare questa sera contro la Lazio all’Olimpico e che, vincendo, proietterebbe i friulani davanti al Cagliari a +3 dalla zona retrocessione. Punti pesanti, insomma, in palio nella capitale per un Udinese che continua a non convincere per nulla: solo tre successi in campionato, tra l’altro contro top team come Milan, Bologna e Juventus.
Quello che manca, dunque, è riuscire a vincere scontri diretti, un dettaglio che servirà migliorare da qui in avanti. Calendario alla mano, infatti, Cioffi se la vedrà con cinque dirette concorrenti nelle ultime dieci gare, oltre a varie big.
Che fine ha fatto il Frosinone? Giustamente elogiata per tutta la prima parte di stagione, la squadra di Eusebio Di Francesco è in caduta libera: un solo successo nelle ultime quindici partite e un punto raccolto su 18 a disposizione nell’ultimo mese e mezzo, numeri agghiaccianti.
Il talento in rosa non manca, forse però ora viene meno quel coraggio che in queste situazioni serve come il pane e che, invece, un gruppo tanto giovane come quello dei ciociari potrebbe non avere. Dovrà essere bravo Di Francesco a ritrovare la brillantezza quanto prima, se no sono guai. Possibile ci si giochi molto nelle ultime cinque gare, dove il Frosinone se la vedrà con Salernitana, Empoli, Inter, Monza e Udinese.
Quanto sposta un successo come quello ottenuto sabato dal Sassuolo contro il Frosinone, per di più alla prima dopo il brutto infortunio di Berardi? Forse per Ballardini può essere il punto da cui ripartire. Il cammino resta complicato e la squadra non è abituata a lottare, ma il tasso tecnico dei neroverdi garantisce quanto meno che i neroverdi siano in lotta fino alla fine.
Il calendario è simile a quello delle altre: cinque match con delle big (Roma, Milan, Fiorentina, Inter e Lazio), quattro scontri diretti (Udinese, Salernitana, Lecce e Cagliari) e in più la trasferta a Genova alla penultima.
Se per le altre è tutto da vedere, nel caso della Salernitana forse siamo di fronte alla prima retrocessa della Serie A 2023/24. Manca la matematica, ma obiettivamente la squadra di Liverani non pare avere in rosa né lo spirito né la qualità per recuperare tanti punti alle concorrenti.
Stagione molto deludente per i granata, che questa volta difficilmente riusciranno a ripetere i miracoli salvezza degli scorsi anni.