La grande occasione di De Boer: l'Olanda nonostante i fallimenti🇳🇱 | OneFootball

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Mario De Zanet·23 settembre 2020

La grande occasione di De Boer: l'Olanda nonostante i fallimenti🇳🇱

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Frank De Boer torna a casa.

Il ricercato erede di Koeman, alla fine, sarà uno dall’identità simile: un olandese bandiera del calcio olandese.


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Frank De Boer nell’unica terra dove la sua vita di allenatore ha lasciato un’eredità rilevante. All’Ajax, De Boer ha lasciato un’eredità significativa, arrivando in Prima Squadra nel 2010 e restituendo l’Eredivisie che mancava da 7 anni: avrebbe poi vinto per 4 anni di fila, superando il record di titoli consecutivi della storia dei Lanceri.

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Una storia vincente, accompagnate dalle tipiche idee che si osservano all’Amsterdam Arena: ringiovanimento e l’erigere il talento a priorità. Jan Vertonghen, Toby Alderweireld, Christian Eriksen, Daley Blind and Gregory van der Wiel sono alcun degli uomini cresciuti sotto la sua ala protettrice.

È questo quanto convincente l’Inter nel 2016: una scelta coraggiosa, diversa, arrivata ad inizio agosto, quando i risultati e le relazioni indussero il club e Mancini a separarsi.

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Aria nuova, entusiasmo e tempo poco, forse troppo poco. Una memorabile vittoria sulla Juventus e null’altro: De Boer è rimasto un anonimo tuffo dentro la Milano nerazzurro che sognava quel comincia a respirare ora.

84 giorni di Inter, 5 vittorie, 7 sconfitte e 2 pareggi.

Scelte fallimentari e una gestione insufficiente dei giocatori: non era semplice arrivare a prestagione avviata, ma De Boer perde velocemente lo spogliatoio: non mancheranno fuochi incrociati nei mesi successivi, con dichiarazioni al veleno dell’olandese e componenti dell’Inter.

Volevo cambiare l’intera struttura e la cultura, perché quel club non aveva vinto nulla per molto tempo. Mi sono completamente immerso in questo, volevo davvero lavorare con i giocatori. Avevo a che fare con un gruppo marcio, ma non mi è stato permesso di buttare fuori alcuni giocator

Al Crystal Palace, dura ancor meno. 76 giorni a Londra. L’ex giocatore del Barcellona viene esonerato dopo 4 sconfitte nelle prime 4 uscite di Premier: in quei 360 minuti, nemmeno un gol. Una squadra del campionato inglese non rimaneva a secco nelle prime 4 partite dal 1924-25.

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In America, all’Atlanta United, De Boer rimane due anni, disputando un buon 2019, ma il 2020 post Covid è un fallimento ed a fine luglio finisce la sua avventura negli States.

Ed ora, nonostante queste avventure non proprio invidiabili, Frank De Boer raccoglie forse l’opportunità migliore della sua carriera, tornando sulla panchina dove sedette come vice nel Mondiale 2010, perso in finale dagli Oranje.

De Boer respira il calcio. Per l’Olanda è la migliore opzione con questa squadra. Ovviamente è un peccato che le sue scelte all’estero non siano andate bene. Ma in Olanda ha fatto bene

De Boer raccoglie un’ottima eredità e una fucina di talento tra le migliori degli ultimi 10 anni. E, chissà, forse è davvero l’uomo giusto, come pensa Wesley Sneijder.

Perché a casa sua ha sempre fatto bene, perché le sue idee sembrano avere terreno fertile tra Van Dijk e compagni.