Calcio e Finanza
·31 luglio 2025
La FIGC presenta il ReportCalcio 2025. Gravina: «Priorità stadi e riforme per sostenibilità economica»

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·31 luglio 2025
La FIGC ha presentato la 15ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia.
Il documento – che rappresenta un elemento fondamentale del percorso di trasparenza avviato dal 2011 dalla FIGC – si propone di rappresentare lo scenario del calcio italiano, descrivendone la dimensione, la struttura e l’articolazione, esaminando i principali scenari e stimando le evoluzioni future. Oltre alla presentazione dei dati e dei trend più rilevanti, il ReportCalcio rappresenta un vero e proprio osservatorio permanente sulla Football Industry, con l’approfondimento sui diversi profili di interesse più attuali che stanno caratterizzando il settore, in Italia e nel contesto internazionale.
Diversi gli argomenti affrontati, dal censimento del sistema e dal profilo delle Nazionali (sportivo, commerciale e mediatico) al calcio giovanile e dilettantistico, dall’impiantistica sportiva all’analisi dell’impatto diretto, indiretto e indotto – a livello economico e occupazionale – prodotto dal calcio all’interno del Sistema Paese.
“ReportCalcio, grazie alla fondamentale collaborazione di Arel e PwC Italia, è uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – per numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati è di gran lunga lo studio più completo ed esaustivo sul movimento calcistico italiano, che rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale. È un documento che, oltre ad analizzare nel dettaglio tutti i trend del nostro movimento, individua strategie e propone soluzioni di medio-lungo termine, anche grazie ad un approfondito studio di benchmarking internazionale, al fine di garantire uno sviluppo reale e stabile all’intero sistema. Le nostre priorità sono: investire nell’impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per UEFA Euro 2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d’Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all’aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano”.
“I segnali di ripresa registrati nell’ultima stagione – sottolinea Federico Mussi, Partner di PwC Italia – sono significativi e confermano la centralità del calcio professionistico nel sistema economico e sociale italiano. Rafforzare oggi la sostenibilità economica e la competitività internazionale del calcio italiano richiede un impegno concreto e coordinato come investire in infrastrutture moderne, migliorare la governance finanziaria e adottare modelli gestionali più resilienti. Una strategia necessaria per costruire un futuro solido e sostenibile”.
Considerando la dimensione sportiva, i tesserati per la FIGC nel 2023-2024 ammontano a quasi 1,5 milioni; la Federcalcio incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 Federazioni Sportive Italiane e ‘rappresenterebbe’ il secondo Comune italiano per popolazione.
I numeri evidenziano uno scenario in significativa ripresa dopo l’emergenza sanitaria; i soli calciatori tesserati nel 2023-2024 ammontano a 1.131.906, dato superiore a quello registrato nel pre COVID-19 e in crescita del 2,1% rispetto al 2022-2023. Il principale patrimonio del Sistema Calcio è rappresentato dall’attività giovanile, che coinvolge quasi 900.000 giovani calciatori e calciatrici, con quasi un ragazzo su 4 tra i 5 e i 16 anni tesserato per la FIGC (il 22,7%, rispetto al 14,4% del 2020-2021 e al 21,7% del 2022-2023) e una crescita nei numeri del Settore Giovanile e Scolastico di oltre 130.000 giovani calciatori tesserati in più negli ultimi 15 anni. Nel 2023-2024 si sono disputate inoltre quasi 600.000 partite ufficiali (una ogni 54 secondi, dato record dal 2015-2016) all’interno di 15.000 campi da gioco.
Passando alla pratica calcistica (comprendendo i calciatori tesserati e coloro che giocano a calcio anche al di fuori dei contesti agonistici), questo sport, in tutte le sue varianti (compreso a 5 e a 8), viene praticato dal 20,3% degli sportivi (4,3 milioni di persone), e rimane uno sport popolare soprattutto tra i più giovani: lo pratica quasi un bambino su 2 tra i 3 e i 10 anni.
Il ruolo giocato dal calcio italiano quale strumento educativo e veicolo di inclusione, integrazione e pari opportunità può essere ulteriormente rappresentato in diversi scenari approfonditi all’interno del ReportCalcio:
Il calcio continua inoltre a costituire una delle grandi passioni degli italiani, con oltre 30 milioni di interessati (Over 18), e risulta essere lo sport più seguito sia dagli uomini (79%) che dalle donne (41%). Per l’84% della popolazione italiana, questo sport rappresenta una tradizione che appartiene alla storia d’Italia, e per il 77% costituisce un settore economico di grande importanza strategica. L’audience Tv nel 2023-2024 ha superato i 470 milioni di telespettatori in Italia e quella cumulata a livello mondiale ha sfiorato i 2,8 miliardi; considerando la sola Serie A, 710 milioni di fan seguono la Top Division italiana in tutto il mondo, con una crescita del 75% rispetto al 2021-2022. Il 67% dei fan nel mondo ritiene inoltre che la massima serie italiana sia un simbolo del Made in Italy a livello internazionale.
I top club di calcio rappresentano le prime aziende in Italia per seguito sui social media, con circa 300 milioni di fan e follower, 3 miliardi di interazioni e 3,3 miliardi di visualizzazioni su YouTube, mentre la raccolta delle scommesse sul calcio ha ormai superato i 16,1 miliardi di euro (in 19 anni è cresciuta di 8 volte) e il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati a partire dal 2006.
I dati appena analizzati, relativi alla dimensione sportiva e all’interesse generato, producono degli importanti riflessi anche a livello economico e fiscale.
Il calcio rappresenta un asset strategico del Sistema Paese, a livello sportivo, economico e sociale, ma al suo interno ha anche un importante potenziale di sviluppo ancora inespresso, con riferimento in particolare al cruciale tema dell’impiantistica sportiva applicata al calcio.
L’avvio di un programma di investimento per la realizzazione di una nuova generazione di impianti calcistici nel nostro Paese appare infatti sempre più imprescindibile, al fine di ridurre il sempre crescente gap accumulato con le principali realtà internazionali: negli ultimi 18 anni (2007-2024) infatti in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, con un investimento pari a 25,3 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Polonia e Turchia (oltre 30 nuovi impianti), davanti alla Germania (19) e alla Russia (16). L’Italia con i 6 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Südtirol e Atalanta) ha intercettato solo una minima parte di questo potenziale, incidendo per appena l’1% degli investimenti totali prodotti in Europa, lasciando in eredità un profilo infrastrutturale fortemente critico: l’età media di inaugurazione degli impianti passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l’8% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica.
L’Allianz Stadium di Torino (Foto: Valerio Pennicino/Getty Images)
Numeri che testimoniano l’esigenza sempre più attuale di nuovi investimenti, considerando anche gli importanti effetti indotti connessi all’introduzione di una nuova generazione di impiantistica sportiva in Italia, che potrebbe apportare un grande valore aggiunto al settore calcio, ma anche all’intero Sistema Paese. In particolare, si stima che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi, principalmente nei settori economici di costruzioni, manifattura e attività professionali, e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro.
Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi di euro; con riferimento a questi progetti, si stima anche un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni di euro).
I risultati economici e in termini di affluenza si connettono anche alla crescita della competitività internazionale del calcio italiano. Dopo le 3 finali di coppe europee 2022-2023, con il raggiungimento del record storico del Ranking UEFA per club e il secondo posto in Europa, nel 2023-2024, l’Italia ha ottenuto il primo posto nel Ranking UEFA stagionale, con 21.000 punti (davanti a Germania con 19.357 e Inghilterra con 17.375), grazie anche alla vittoria dell’Atalanta in UEFA Europa League (primo titolo europeo nella sua storia e primo successo di un club italiano dalla Coppa UEFA vinta dal Parma nel 1999) e al raggiungimento della finale di UEFA Europa Conference League da parte della Fiorentina.
Grazie alle positive performance dei club italiani nelle coppe europee, (con ben 6 finali raggiunte in appena 3 anni) l’Italia ha potuto qualificare 5 club all’edizione 2024-2025 della UEFA Champions League, competizione nel corso della quale l’Inter ha raggiunto la finale (la seconda in 3 stagioni).
IL PERCORSO VERSO IL FUTURO: UN CALCIO SEMPRE PIÙ MODERNO, GIOVANE, SOSTENIBILE E COMPETITIVO
I numeri del ReportCalcio permettono di rappresentare il valore generato da questo sport, al fine anche di rafforzare il ruolo della pubblicazione quale strumento per accompagnare i processi di decision-making nel calcio italiano. Lo sviluppo sostenibile, in questo senso, non rappresenta più solo una scelta, ma una necessità; l’ambizione è quella di costruire un calcio sempre più moderno, giovane e inclusivo, libero dalla violenza e da qualsiasi forma di discriminazione. Uno sport sempre aperto alla società civile, in grado di accompagnare il percorso di trasformazione economica, sociale, infrastrutturale e digitale del nostro Paese, ma anche un calcio più competitivo a livello internazionale, dal punto di vista organizzativo e sportivo.