Calcio e Finanza
·4 giugno 2025
La digitalizzazione silenziosa del calcio dilettantistico italiano

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·4 giugno 2025
In Italia ci sono oltre 60.000 società sportive dilettantistiche. La maggior parte non ha uno stadio di proprietà, né sponsor milionari. Non finiscono nei titoli dei giornali, eppure tengono in piedi il sistema sportivo del Paese.
Ogni giorno, dietro le quinte del calcio che conta, c’è un mondo che funziona grazie a volontari, dirigenti e allenatoriche si arrangiano tra fogli Excel, ricevute cartacee e gruppi WhatsApp fuori controllo. Un mondo che da sempre combatte la burocrazia con pazienza, spesso senza strumenti, quasi sempre senza riconoscimenti.
Eppure, qualcosa sta cambiando. In silenzio.
Da due anni, sempre più club dilettantistici stanno facendo un salto in avanti: iniziano a digitalizzare la propria gestione. Senza grandi proclami, ma con una determinazione che merita attenzione. È un cambiamento che non arriva da normative o piani federali. Parte dal basso. Ed è per questo che funziona.
Il sistema sportivo dilettantistico italiano muove oltre un milione di tesserati solo nel calcio, ed è sostenuto quasi interamente da volontariato e autofinanziamento. Buona parte delle società gestisce:
Secondo le stime raccolte da Golee, la gestione amministrativa assorbe tra le 10 e le 25 ore mensili per ciascun dirigente attivo. Un tempo che non produce valore sportivo, ma serve solo a “tenere in piedi la baracca”.