Juventus FC
·2 agosto 2024
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Oggi, venerdì 2 agosto, Khephren Thuram si è presentato nella conferenza stampa tenutasi all’Allianz Stadium.
Queste le dichiarazioni più importanti del talento francese davanti ai giornalisti presenti in sala:
«La prima settimana è stata piacevole, ho lavorato parecchio con il gruppo e con mister Thiago Motta. Mio papà mi ha detto che la Juventus è miglior squadra del mondo e di approfittare di ogni momento vissuto qui. Sarà l’occasione per apprendere e crescere sotto tanti aspetti come giocatore. È stato un po’ come un sogno che si avverava. Fin da piccolo desideravo giocare per i colori bianconeri: qui sono passati grandi giocatori francesi, sono orgoglioso di poter indossare una maglia con tale significato».
«Spero di fare bene come gli altri francesi che sono stati alla Juve: da Matuidi a Pogba, e anche come mio papà (Lilian Thuram, ndr). Ero destinato a venire qui: c’era già stato un interessamento quando avevo 17 anni al Monaco. Ho ricevuto complimenti anche da Patrick Vieira e da Thierry Henry per il mio approdo a Torino».
«Ero piccolo quando la Juve vinse tanti scudetti con mio papà in campo, ho pochi ricordi. Vorrei vincerne altri da protagonista. Mio papà è stato enormemente felice l’anno scorso per mio fratello (Marcus Thuram, ndr), lo sarà altrettanto se toccasse a me conquistare lo scudetto. Mio fratello dice che io sono più forte di lui, ma lo fa perché mi vuole tanto bene. Per me invece è il contrario, io sono contentissimo per lui e per il suo percorso. È arrivato in nazionale, è un punto di riferimento da seguire. Segna, fa assist… è davvero in gamba».
«La carriera del mister Thiago Motta da giocatore è stata eccezionale: era particolarmente intelligente, potrò imparare un sacco da lui. So che, se avrò domande da fare, lui sarà disponibile al 100%. Mi dice come seguire il gioco, ha già cominciato a darmi tanti consigli utili che tengo per me».
«Non ho un ruolo preferito: posso agire da mezzala o da regista, non fa differenza. I miei modelli sono da sempre Pogba e Vieira, due grandi centrocampisti a cui mi ispiro da una vita. Amo molto far girare la palla, verticalizzare e portare la sfera in avanti; in difesa penso di avere la giusta aggressività. Mi sento un giocatore completo, ma ho ancora tanta strada da fare. Dovrei imparare a segnare di più, è un obiettivo da raggiungere. Devo essere abile a creare connessione tra centrocampo e attacco: fare gol fa piacere a tutti, ma ho altri compiti principali».