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·8 ottobre 2024
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Il difensore del Liverpool, e della nazionale francese, Ibrahima Konatè ha parlato in conferenza stampa in vista degli impegni contro Belgio ed Israele, in Nations League. Di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb:
“Essere leader è qualcosa di innato, lo sei o non lo sei. Devi essere una persona apprezzata da tutti. Un leader è tale soprattutto quando le cose non vanno bene, è come le fondamenta di una casa, mantiene unito il gruppo in modo che tutto va bene. Alcuni giocatori hanno il profilo giusto, io ho due o tre nomi: Maignan, Koundé, Tchouaméni… e io”.
L’addio di Griezmann: “Ha chiamato Mbappé capitano davanti a noi. È un vero leader, con tutto quello che ha fatto per la Francia meritava un addio straordinario. Tutti avrebbero voluto che ce lo comunicasse in raduno. Io sono rimasto troppo sorpreso, mi sono detto che non poteva finire così”.
Il momento di Mbappé: “A volte mi metto nei suoi panni, se avessi avuto tutto questo entusiasmo intorno non so se avrei resistito. Può avere anche un crollo psicologico, non ha una vita. Perché è stato fischiato al Lille? Quando ho giocato contro il Tolosa con il Liverpool mi hanno accolto in modo eccezionale”.
Troppi impegni: “È un tema che non va trascurato. A Liverpool non c’è discussione, non c’è pressione da parte del club. Sentiamo che alcuni club preferiscono che i loro giocatori restino ma dobbiamo anche capirli, ci sono tante partite. I giocatori sono dipendenti del club anche se le nazionali sono altrettanto importanti. Dobbiamo restare in forma tutta la stagione ed è dura ma non possiamo farcela. Se domani ci sarà un movimento che possa portare ad un’intesa, allora sono sicuro che sarò della partita. E penso che tutti i giocatori seguiranno”.
Le guerre nel mondo: “Siamo qui per giocare a calcio, non guardiamo contro chi giochiamo (riferendosi alla partita contro Israele, ndr). Ma è certo che quello che succede nel mondo non ci lascia indifferenti, quello che vediamo sui social è abominevole. Le persone che mi preoccupano di più sono i giovani che aprono il telefono”.
Una nuova era: “È cominciata una nuova era, soprattutto con l’annuncio dell’addio di Griezmann. Fa parte del calcio e l’ho vissuto anche con Klopp. Sta a noi adattarci e fare meglio e non dobbiamo dimenticare quelli che se ne sono andati prima, come Giroud, Varane, Lloris, Mandanda… Sta a noi essere nuovi leader e sfruttare il momento”.