Klinsmann: «Ernesto Pellegrini, un padre-presidente. Se n’è andato nel giorno della finale che sognava. Il suo legame con Brehme è stato speciale» | OneFootball

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·1 giugno 2025

Klinsmann: «Ernesto Pellegrini, un padre-presidente. Se n’è andato nel giorno della finale che sognava. Il suo legame con Brehme è stato speciale»

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Klinsmann: «Ernesto Pellegrini, un padre-presidente. Se n’è andato nel giorno della finale che sognava. Il suo legame con Brehme è stato speciale»

Ernesto Pellegrini, l’indimenticato presidente dell’Inter, ha stretto un legame davvero speciale con Jürgen Klinsmann, il bomber tedesco che ha voluto con determinazione a Milano.

Arrivato nel 1989, Klinsmann non ha trovato in Pellegrini soltanto un presidente, ma una figura quasi paterna, tanto da definirlo pubblicamente «un secondo padre», un attestato di profonda stima.


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Questo rapporto unico, intriso di affetto e rispetto reciproco, ha superato di gran lunga i confini professionali. Sotto la sua presidenza, e con Klinsmann in campo, l’Inter ha arricchito la sua bacheca con la Supercoppa Italiana del 1989 e la Coppa UEFA del 1991. Il loro è stato un sodalizio sportivo e umano che ha lasciato un segno profondo, dimostrando come l’empatia di un presidente possa ispirare e creare un legame vincente e duraturo con i propri campioni. Ne è una dimostrazione anche l’intervista di oggi a La Gazzetta dello Sport da parte dell’ex giocatore tedesco.

IL GIORNO – «Si è spento nello stesso giorno della finale, incredibile. Chi lo ha conosciuto, e ora prova un grande dolore come me, sa quanto il presidente Pellegrini avrebbe voluto vedere questa partita speciale e festeggiare questa Coppa».

UN PRESIDENTE-PADRE – «Un presidente-padre è esattamente come lui, dà tutto per i figli, che eravamo noi giocatori. Li coccola e li abbraccia, ma sa anche essere esigente, o perfino duro, in alcuni frangenti, ma sempre rimanendo fedele al suo stile. Ci invitava a cena ogni due mesi circa per fare il punto della situazione ed erano momenti educativi. L’usanza è continuata negli anni, l’ultima nostra cena di squadra è stata per festeggiare la carica di presidente di Beppe Marotta. Eravamo in molto, da Bergomi a Beppe Baresi ad Aldo Serena. Purtroppo, non cera più Andy…».

IL RAPPORTO TRA PELLEGRINI E BREHME – «Sta sempre tutto dentro al concetto di padre. Si interessava alla vita delle persone, anche quando smettevano di essere suoi dipendenti dal punto di vista lavorativo. Quando veniva a conoscenza che un suo ex giocatore era in difficoltà, lo sosteneva da tutti i punti di vista. Anche io ho sempre saputo che, se ma nella vita avessi avuto qualche tipo di problema – e può succedere a tutti, nessuno escluso – ci sarebbe stato sempre un numero a cui chiamare, quello di Ernesto Pellegrini. Per fortuna, non ho avuto bisogno di farlo, ma non avrebbe lasciato solo né me né altri».

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