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·21 giugno 2025
Keita: “Alla Lazio mi divertivo, ero il golden boy. Juve? Era tutto fatto ma poi…”

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·21 giugno 2025
In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di El After, l’ex biancoceleste Keita Balde ha raccontato gli inizi della sua carriera calcistica: queste le sue dichiarazioni sugli anni passati nella Lazio.
Era il 2011 quando sono andato alla Lazio. La gente mi diceva che ero pazzo ad andarmene dal Barcellona, che era il miglior club al mondo. In quel periodo la gente non lasciava il Barcellona, era una cosa molto rara. Sono andato a cercare fortuna alla Lazio, mio padre si era informato sul settore giovanile, su dove studiavano e dove dormivano, tutte queste cose. Faccio un anno di primavera, vinciamo Scudetto e Coppa Italia. Mi hanno anche premiato come miglior giocatore della stagione e la Lazio mi ha promosso in prima squadra a 18 anni. C’erano grandi veterani come Klose, Cissè, Floccari, che oggi è il direttore sportivo al Monza con me e io ci ho giocato insieme. Io e Hector Bellerin lasciammo Barcellona, lui andò all’Arsenal e io alla Lazio. Eravamo diventati professionisti, allora alla gente gli si accese la lampadina, capirono che allora si poteva anche lasciare il Barcellona. Al mio arrivo, la Lazio mi diede tutto l’amore e la fiducia di cui avevo bisogno. Aveva pagato 300.000 per prelevarmi dal Barcellona, aveva un piano per me. Vedevano qualcosa in me. In quel periodo la Serie A era uno dei campionati più ‘vecchi’ al mondo. Non c’erano giovani, c’eravamo solo io, Paul Pogba, Stephan El Shaarawy, Mbaye Niang e Mario Balotelli. Questo era, non come oggi. Ci sono stati compagni che mi hanno aiutato, altri che mi entravano duro in allenamento. Oggi io quando vedo un giovane lo abbraccio, lo tratto quasi come un figlio.
Se ho avuto problemi alla Lazio vista la sua nomea come ambiente? Assolutamente no, tutto il contrario. Ero il golden boy, ero il più amato. Mi paragonavano alle stelle della loro storia, parlo di Nesta, Veron, Nedved, nomi così. E avevo 19 anni. Alla presentazione della squadra stavo io al centro, e sono nero. Io non ho avuto alcun problema.