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·27 dicembre 2024
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L’attaccante della Fiorentina Moise Kean ha parlato in una lunga intervista al Corriere della Sera dei suoi ultimi anni di carriera vissuti alla Juventus, dove non ha brillato, prima di arrivare a Firenze e rinascere.
Queste le sue dichiarazioni, riportate da Tuttomercatoweb: “A Torino ero precipitato nel buio. A Firenze sono tornato a rivedere le stelle. L’anno scorso gli infortuni hanno pesato tantissimo e mi hanno condizionato. Ho perso tante belle occasioni, compresa la possibilità di andare all’Atletico Madrid. È stato un anno difficile, soprattutto dal punto di vista mentale. Firenze mi ha fatto rinascere. L’ho scelta perché mi assomiglia, è ambiziosa come me. Palladino? Anche lui è ambizioso. Mi voleva già al Monza lo scorso gennaio, ma non è stato possibile. È una grande persona, per me più di un allenatore. Juve? Nessun astio. Se non avessi scelto di andare alla Juve, oggi non sarei qui e non avrei fatto questo tipo di carriera. Quello che mi ha dato di più è stato Tuchel al Paris Saint Germain. Quando si è fatto male Icardi, ha chiesto di me e ero scioccato all’idea di andare in una squadra con così tanti campioni. Tuchel mi ha fatto subito debuttare e all’intervallo, dopo un primo tempo così e così, è venuto da me per incoraggiarmi. Alla seconda partita, la prima al Parco dei Principi, l’ho ripagato con una doppietta. Lui mi ha dato sempre fiducia e mi ha insegnato a amare una grande città come Parigi. La Nazionale è un onore e essere in competizione con Mateo mi motiva ancora di più. L’Italia l’ho scelta perché sono nato qui ed è giusto rappresentare il Paese in cui sei nato. Anche se il mio sangue è ivoriano e non lo dimentico”.