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·15 agosto 2025

Juventus Women, rebus trequarti: serve per il salto ma le top snobbano la A

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Juventus Women, rebus trequarti: serve per il salto ma le top snobbano la A. C’è tempo fino al 10 settembre per trovare una giocatrice forte che creda nel progetto

Le top player internazionali hanno gusti più sofisticati degli eventi di Mercury/13 e alcune neanche rispondono al telefono. Il Ferragosto della Juventus Women introdotto all’Arena Civica e insieme allo Scorpios di Mykonos: lounge music, vip vestiti di bianco, finger food e divanetti a bordocampo… sembrava la cornice degli Hunger Games. Le tribune popolari sono invece mezze vuote e cosparse di candele per preservare l’esclusività della serata: furibondi i tifosi della Juve. Il 2-0 col Como Women è solido, comprensibilmente un po’ macchinoso, sicuramente poco scenografico e quasi estraneo a un contesto che badava alla forma più che alla sostanza. Le bollicine erano nei drink e non nelle giocate di Stolen Godo che ieri sbaglia un gol facile, ma a Vinovo sono pronti a scommettere che tra nove mesi sarà in doppia-doppia tra gol e assist. È anche un modo per esorcizzare la smania da trequartista che sta contagiando un po’ tutti in questi giorni.

Alla Juventus serve una centrocampista e questo è, numericamente, limpido. Arriverà. Max Canzi nel post gara passa però presto al vero tema: «Vediamo di fare qualcosa sulla trequarti, ma solo se è davvero importante e strutturato. Abbiamo la possibilità di non avere fretta perché la rosa è già molto buona… Ma possiamo ancora migliorare». Libràn è confermata, le parole del tecnico sono però prudenti: lei è un progetto e non un’alternativa pronta. Vorrebbe altro e altro vorrebbe regalargli la Juve: ci sarebbero persino i soldi per prendere una giocatrice che possa alzare l’asticella in Europa.


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Quest’anno la squadra di Canzi ha ottime chance di fare strada e l’occasione sarebbe da cogliere. Il club ricerca questo profilo da mesi, rinunciando all’idea di sostituire (direttamente) Cantore per abbracciare il 3-4-1-2. Si sono sondati diversi nomi di prima fascia – non ultima Rolfo, nemmeno la migliore, che firmerà con il Manchester United – ma le top considerano la Serie A femminile una lega infetta: niente stadi, campi brutti, poca visibilità internazionale del campionato, difficoltà a competere per la vittoria della Champions. E Torino non è Milano: Wullaert l’anno scorso preferì l’Inter, arrivando dietro in campionato.

La scadenza lunga del 10 settembre per ora lascia tutti apparentemente tranquilli: la Juve è convintissima della sua competitività in Italia e di partire dalla pole in Serie A. Carbonell e De Jong, a zero, sono due colpacci; a Max Cambiaghi piace molto. Gli incastri delle liste fanno presagire qualcosa di già preventivato per gennaio che oggi sembra persino più nitido di quello che sarà tra qualche settimana. Braghin e Mazzetta lavorano per risolvere il rebus: cercasi giocatrice forte che abbia voglia di calarsi nel contesto Juve. Il contrario di snob, passi sofisticata.

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