Calcionews24
·21 giugno 2025
Juventus, senti Thuram! Carico per il Mondiale per Club: «Qui per fare il meglio possibile. Vogliamo restare tutti!»

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·21 giugno 2025
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Khephren Thuram ha parlato dell’ambiente Juve ad un anno dal suo arrivo e degli obiettivi in vista del Mondiale per Club, iniziato al meglio per i bianconeri, con un 5-0 all’Al Ain.
MONDIALE – «Molto contento di giocarlo e di esserci. Una prima volta e siamo orgogliosi di rappresentare l’Italia. È bello partecipare a queste competizioni con la Juventus e siamo qui per fare il meglio possibile».
FINALE – «Certo che ci crediamo però ora dobbiamo concentrarci sul presente. Si va avanti partita dopo partita»
ATMOSFERA – «La Champions per me è diversa. Non ho mai giocato un Mondiale ma ho partecipato agli Europei U21 e credo sia simile: arrivi velocemente in finale, sono partite secche e se trovi l’incastro giusto puoi vincere»
RAPPORTO CON MARCUS – «Ci sentiamo sempre. Mi ha detto che stanno lavorando bene ed è contento di essere qua. Non parliamo spesso di calcio, parliamo per esempio di NBA che è una passione comune e ci sono le finali. Io tifo per i Lakers ma perchè c’è Lebron James, se si sposta cambio squadra, sono un suo grande fan. Da piccolo giocavo a basket nella squadra della scuola. mi sono divertito molto ma la mia più grande passione è sempre stata il calcio. Mi piace anche il golf ma non sono fortissimo sul Green»
COMOLLI – «Sì, quando è arrivato. Ci ha detto che bisogna vincere, ma è scontato quando sei alla Juventus giochi sempre per vincere tutto»
KOLO MUANI – «È molto importante, è uno dei migliori attaccanti al mondo. Va forte, fa goal e corre per la squadra, basta guardare le partite per rendersi conto di cosa da. Se lo sto convincendo a restare? Non c’è bisogno. Siamo la Juventus e tutti vogliono restare. Se mi taglierei le freccine per trattenerlo? No, quello mai».
BILANCIO – «Difficile dirlo. La stagione non è ancora finita. Bisogna aspettare la fine del Mondiale per Club, siamo andati in Champions e quello era l’obiettivo importante. Mi sono adattato bene perchè i miei compagni di squadra mi hanno aiutato».
NOME – «Si tratta di un faraone dell’Antico Egitto. Mio padre voleva ricordare che la civiltà è nata in Africa. Sono orgoglioso del mio nome»