DirettaCalcioMercato
·16 dicembre 2024
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Weston McKennie, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista a CBS per presentare la sua nuova iniziativa benefica, il progetto *”McKennie’s Magical Youth Mission”*, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle comunità svantaggiate, con un’attenzione particolare agli orfanotrofi.
Weston McKennie a corollario della presentazione della sua nuova iniziativa benefica ha parlato del momento delicato che sta vivendo la Juventus. Ecco le sue parole riprese da Tuttomercatoweb.com.
“È difficile dire che io sia soddisfatto. Ovviamente è fantastico essere imbattuti in campionato, ma molte delle partite sono finite con un pareggio. Stiamo cercando di capire in cosa manchiamo, cosa non stiamo facendo nel modo giusto. Facciamo spesso riferimento alla nostra mentalità per diventare quella grande squadra che per la Juventus è la normalità, lo stesso livello che abbiamo mostrato contro il Manchester City. Dobbiamo mantenere quello standard quando giochiamo contro squadre meno blasonate”.
Torna quindi sul bel gol messo a segno contro il City in Champions: “Sicuramente è stata una sensazione incredibile, soprattutto tornare dopo un piccolo periodo di stop per infortunio e segnare in quel modo è stato sicuramente un momento da ricordare per me”. E sul gioco di Thiago Motta, si esprime così: “È molto più facile quando abbiamo di fronte squadre di alto livello, come in Champions League. Quando invece una squadra si chiude dietro ti rende tutto più difficile, gli spazi diventano strettissimi. Lavoreremo, anche se con gli impegni della stagione è raro riuscire a trovare il tempo per lavorare al 100% sulle cose. Si tratta principalmente di riposare e giocare”.
Un ex compagno di squadra al quale McKennie è rimasto molto legato è Kean: “Non mi sta sorprendendo, ci ho parlato prima dell’ultima partita di Coppa Italia. E ha tutte le carte in regola: forte, veloce, ha qualità e sa fare tutto. Aveva solo bisogno di qualcuno che credesse in lui e gli desse fiducia, minutaggio, che facesse emergere quel lato di lui. Gli ho anche detto che spero che continui a così perché lo merita. Quando era qui c’erano molte persone che dubitavano di lui e molte persone contro. Era un po’ ingiusto. Solo perché è un attaccante e deve fare gol, ma è difficile farlo quando entri negli ultimi 10 minuti…”.