DirettaCalcioMercato
·10 giugno 2025
Juventus, Comolli conferma: “Tudor resta anche il prossimo anno. E su Kolo Muani…”

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·10 giugno 2025
Nella sua prima conferenza stampa con la Juventus, il nuovo dirigente bianconero Comolli ha confermato che Tudor resterà: ecco le sue parole.
La Juventus ha deciso: sarà Igor Tudor l’allenatore per la stagione 2025/2026. A confermarlo è stato il neo dirigente dei bianconeri Damien Comolli nella sua conferenza stampa di presentazione alla Continassa. Ecco tutte le sue dichiarazioni su Tudor e non solo.
Le parole di Scanavino su Comolli:
“Si unisce a noi con il ruolo di direttore generale con deleghe sportive e commerciale, una figura importante che andrà a rafforzare il club sugli obiettivi che abbiamo per la prossima stagione e nel futuro. Questa stagione abbiamo ulteriormente fatto dei passi avanti significativi sull’aspetto della sostenibilità. Nonostante l’uscita prematura da competizioni importanti per i tifosi, per il club e con impatti significativi anche per la società come la Champions League e la Coppa Italia. Quindi proprio in quest’ottica si inserisce l’arrivo di Damien che sarà coadiuvato anche da Giorgio Chiellini che entra a far parte della struttura sportiva con il ruolo di director football strategy, proprio per andare a mettere un focus più importante e incrementare gli aspetti competitivi e delle performance sportive sul campo”.
Inizio conferenza stampa di Damien Comolli:
“Buongiorno a tutti, sfortunatamente il mio italiano si ferma qui. Ho già iniziato a prendere lezioni di italiano e riesco a capire abbastanza bene l’italiano ma faccio più fatica nel parlarlo. Sono assolutamente lieto di essere qua oggi, è un grande privilegio per me essere direttore generale della Juventus. È uno dei più grandi club al mondo senza dubbio. Io sono cresciuto guardando questo club per diversi motivi, innanzitutto i grandi giocatori che hanno giocato in passato e poi sono sempre stato attratto dalle organizzazioni che sono vincenti e sicuramente la Juventus è sempre stata di questo genere. Quindi, soprattutto per quanto riguarda soprattutto il settore calcistico è stato un modello di efficienza e quindi ho sempre ammirato tutto ciò che Juventus ha fatto in passato e mi ricordo appunto quando facevo lo scout sono venuto Delle Alpi per diversi anni. Ho anche assistito alla finale intercontinentale in Giappone.”
Su Tudor:
“Per la stagione 25/26 Igor Tudor rimarrà allenatore e speriamo anche altro. E devo parlarvi anche del ruolo di Chiellini. Abbiamo parlato con Scanavino, con lui, con il presidente e il proprietario. Non solo un ruolo di campo ma anche direttore tecnico. Sarà anche il rappresentante della Juventus con la Lega Serie A e la Federazione, ci sono diversi aspetti su cui stiamo lavorando assieme. C’è pure il rapporto con suo fratello che ci sarà d’aiuto, sono molto interessato anche all’aspetto dell’accademia. Da un ambito all’altro, ci occuperemo di tanti temi: dai giovani alla prima squadra e anche in questo caso Giorgio se ne occuperà.
“Avremo una figura dirigenziale che sarà coinvolta nel calciomercato, sempre con un occhio all’accademia, il direttore sportivo e uno tecnico. Siamo convinti che questa sia la struttura migliore che possiamo avere. Ho ben chiara in testa la persona per questo tipo di ruolo, mi chiederete dei nomi ma non ve li darò. Il profilo però mi è chiaro. C’è un processo di reclutamento per queste due posizioni chiave, non succede tutto in una notte”.
Su Kolo Muani
“Voglio annunciare che abbiamo trovato un accordo con il Psg per Kolo Muani che giocherà il Mondiale per Club con noi. Non abbiamo trovato un accordo per la prossima stagione, ma sono ottimista di poterlo raggiungere, perchè il Psg non ha chiuso la porta e Kolo Muani vuole restare con noi. Poi vorrei congratularmi con la Juventus Women per la splendida stagione e per i risultati raggiunti. Ho una grande passione per il calcio femminile. Ora sono pronto per le domande”.
Le sue emozioni in questi giorni? “Ho vissuto grande entusiasmo. Quando ero un bambino il mio idolo era Platini. Ho sempre sognato di diventare un allenatore e mi piace Trapattoni. Non posso dirvi di esser sempre stato un tifoso della Juventus, ma ho sempre seguito questo club. La squadra sta rientrando al completo e non vedo l’ora di incontrare tutti. Penso di aver un’idea su cosa possa dare questa società. Non esiste solo una squadra in campo, ma anche quelli dietro alle quinti. Noi dobbiamo andare la Mondiale per Club per fare tutto il possibile per vincere”.
Cosa vi ha convinti di Tudor? “Quando era al Marsiglia ci ha battuto due volte. Abbiamo anche riso di questo. L’intensità e la tenuta fisica e mentale che ha tenuto il suo Marsiglia mi aveva colpito. Lui ha fatto una lavoro eccezionale al Marsiglia”.
Le sue priorità?
“La prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto ‘Cosa vuoi ottenere?’ e io ho risposto che ‘Voglio fare tutto il possibile per vincere’. Non posso garantirlo a nessuno, ma farò tutto ciò che è in mio potere per vincere, tutte le competizioni che andremo a disputare. Nel momento in cui si mette la maglia della Juve l’unico modo per andare avanti è vincere trofei. Nel calcio ci possono essere degli imprevisti, c’è la fortuna e la sfortuna, squadre migliori e peggiori. Non possiamo controllare tutto, ma quello che è in nostro potere bisogna controllarlo al 100%. Cercare di vincere sarà la mia ossessione, voglio trasmettere a tutti questa passione, ma già fa parte del club, andrò solo a rafforzarla. Sulla struttura ho già dato indicazioni sul doppio ruolo che vogliamo creare. Penso che sia il modo di procedere, l’ho già visto negli USA in altri sport qualche anno fa e ho visto già grandi club che hanno cominciato a farlo. Il calcio sta diventando sempre più globale, i compiti sono diversi e sempre più esigenti”.
Vlahovic è in partenza? Ha pensato eventualmente ad un suo sostituto? “Ho parlato con Dusan e voglio capire cosa voglia fare. Lui è un top player e qualcosa in questa stagione non ha funzionato. Devo parlare con il calciatore e capire. Lui è un top player e dobbiamo capire anche le sue intenzioni dal punto di vista contrattuale. Quando capirò tutte queste cose sarò in grado di decidere”.
Completerete la società prima del Mondiale? Su Pecini? “Abbiamo un ottimo rapporto e siamo amici, ma non farà parte del nostro team. I due ruoli che cerchiamo sono di alto profilo e se dovessimo trovare qualcuno di disponibile potremmo farlo subito o magari a settembre. Speriamo di trovarlo prima della fine del mercato, ma è un processo e non possiamo prendere decisioni affrettate”.
Sui suoi metodi? “Io lavoro con i dati da 25 anni. Quando una società si rivolge a me, perchè si aspettano che possa portare questa mia esperienza con i dati. Io sono nella posizione di poterlo usare. Noi siamo pagati per dare emozioni. I nostri fan devono avere il più alto livello di emozioni. Noi però non dobbiamo prendere decisioni di pancia, ma dobbiamo essere razionali. Tutti ormai analizzano i dati. Noi utilizzeremo i dati e ci aiuteranno per misurare la forza della nostra squadra in Europa. I dati ci aiuteranno nella nostra strategia, questi potranno aiutarci per prevenire anche gli infortuni. I dati fanno parte della mia vita e so come funzionano. I campionato inglesi sono tutti basati sui dati e noi lo metteremo in pratica”.
Le squadre giovanili dovranno avere come modello la prima squadra? Quante c’è in lei del modello Moneyball? “Io ho sempre voluto create una cultura nella prima squadra e anche nel femminile. L’identità è importante. Noi creiamo emozione, ma dentro a tutto questo ci sono identità e feeling. Questo arriva attraverso le vittorie, il gioco e la metodologia. Questo è difficile ma non impossibile. Il modello Ajax non è tra i miei preferiti, ma noi vogliamo attuare una nostra metodologia e medio-lungo termine.
Modello Moneyball? Non so se sia stato romanzato o una storia della stampa. Io so cosa abbiamo fatto. Abbiamo reso razionale un modello irrazionale. Noi cerchiamo di essere razionali e creare emozioni. Il signore del moneyball è un mio amico e ho parlato con lui. Volevo capire come avere un diverso approccio sul reclutamento e il suo modello è stato molto utile. A volte puoi fare delle valutazioni dove il mercato viene sottovalutato o viceversa. Cerchiamo di utilizzare questo approccio scientifico che sta funzionando. Non è una brutta parola questa. Ci sono tanti club che utilizzano i dati e non lo vogliono dire. Questa è un po’ la mia caratteristica. La mia ossessione è quella di voler vincere, ma voglio creare una cultura e migliorare ogni giorno. Per avere vantaggio possiamo utilizzare i dati sia dal punti di vista finanziario e sul campo”.
Una sua percezione del sistema calcio in Italia? “Quando sono entrato in questo club mi sono posto due obiettivi: vincere e migliorare il club. Io ho sempre lavorato per migliorare il calcio in ogni paese in cui ho lavorato. Il mio primo obiettivo è quello di far vincere la Juve, ma voglio anche aiutare il calcio italiano. Perchè se la Juventus farà bene potrà aiutare tutto il calcio italiano. La Juventus ha sempre dato un contributo importante al calcio italiano. Io non posso dire come fare e non posso insegnarvi nulla, ma sicuramente sarebbe un peccato se l’Italia non dovesse qualificarsi al Mondiale. Io voglio aiutare il calcio italiano attraverso la Juventus”.
Cosa serve alla Juventus per vincere? “Vedrete la mia faccia spesso in questa stagione. Io sul mercato tendo ad essere più riservato. Abbiamo parlato con Tudor, Chiellini e Scanavino. Noi abbiamo un’idea su come cambiare la rosa. Sicuramente faremo degli aggiustamenti, ma non faremo dei cambiamenti radicali“.