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·25 ottobre 2024

Juventus, Cambiaso a 360 gradi: “Senza l’infortunio non sarei il calciatore di adesso”

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L’esterno della Juventus e della nazionale italiana di calcio, Andrea Cambiaso, ha parlato della sua esperienza in bianconero ai canali ufficiali del club torinese. Cambiaso ha tirato in ballo la sua recente esperienza con la nazionale, svelando alcuni retroscena,

Juventus, Cambiaso a 360 gradi: “Senza l’infortunio non sarei il calciatore di adesso”

Una delle garanzie di questa Juventus è di sicuro Andrea Cambiaso, laterale sinistro italiano, che da qualche stagione è passato dal Bologna al club bianconero. Le sue prestazioni hanno attirato persino gli attenti occhi del Real Madrid di Florentino Perez, che cerca un degno infortunio di Dani Carvajal.


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In un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della sua squadra Cambiaso ha ricordato diversi momenti della sua carriera, tra cui il terribile infortunio al crociato, che – a detta sua- gli ha cambiato drasticamente la carriera: “Ho sempre pensato che se non mi fossi rotto il ginocchio oggi probabilmente non sarei qui. È stata una mazzata, ero nella fase più importante della mia carriera, stavo facendo molto bene all’Alessandria e si parlava a gennaio dell’interessamento di qualche club di Serie B. Ho dovuto fare i conti prima con la rottura del crociato e poi con il Covid, ma sono stato bravo perché ho sempre tenuto la testa collegata e sono tornato”.

Sulla nazionale…

Nelle battute finali della sua intervista, c’è stato anche spazio per un breve focus sulla sua prima convocazione in nazionale: “Come ho fatto ad arrivare qui è una bella domanda non me lo so spiegare neanche io. È stato un percorso bellissimo, mi auguro che sia ancora all’inizio di questo sogno che piano piano sto realizzando. Un mio pregio? La tenacia, la fame che ho avuto sin da piccolo. Ho sempre creduto in me stesso e così sono arrivato fino alla Nazionale.

La prima chiamata in azzurro? Era il giorno prima di Juventus-Cagliari e il team manager mi ha dato la notizia. Quasi non ci credevo. Ho chiamato subito i miei genitori e mio padre mi ha detto ‘vabbè, andrai lì a fare il porta borracce. Era contentissimo, ma voleva che rimanessi con i piedi per terra. Questa è una cosa che ho imparato bene da lui. L’obiettivo è quello di migliorare ogni giorno. Se tre anni fa mi avessero detto che sarei arrivato alla Juventus e in Nazionale non ci avrei creduto”.

Vincenzo Schiavo

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