Juve Psv, buone notizie per i bianconeri: i campioni d’Olanda pareggiano 3-3 con il Nec Nijmegen facendo errori incredibili | OneFootball

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·1 febbraio 2025

Juve Psv, buone notizie per i bianconeri: i campioni d’Olanda pareggiano 3-3 con il Nec Nijmegen facendo errori incredibili

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Juve Psv, il pareggio degli olandesi in trasferta contro il Nec Nijmegen: partita pazza per la squadra di Bosz, che si fa recuperare nel finale

Il Psv si è presentato alla ventunesima giornata di Eredivisie con 4 punti di vantaggio sull’Ajax e una gara in più. Oltre alla classifica, però, stasera c’erano in ballo un po’ di situazioni da verificare. Capire se la fatica di Champions, con il 3-2 sulla capolista Liverpool, avrebbe indotto la formazione di Peter Bosz a cercare di chiudere la pratica già nel primo tempo, cosa nella quale peraltro è abbastanza specialista. Verificare se l’andamento un po’ pazzo delle ultime gare, non comune alle sue abitudini, avrebbe trovato una correzione verso la regolarità, soprattutto in difesa, dove ultimamente ha preso troppi gol. Capire lo stato di forma dei suoi attaccanti, tenendo conto che il mercoledì europeo ha messo fuori causa lo statunitense Pepi, vice-cannoniere del torneo, autentica risorsa aggiuntiva della formazione di Eindhoven visto quante volte abbia timbrato il cartellino subentrando dalla panchina. Infine, aspetto più importante tenendo conto che con la Juventus giocherà la prima gara all’Allianz Stadium, dove ha già perso 3-1, uscire dalla situazione delle ultime due trasferte in Olanda, che l’ha visto perdere con l’Heerenveen e lo Zwolle, non propriamente due squadre d’alta classifica. E parlando di prove generali, non si trascuri il fatto che in settimana si giocherà i quarti di finale contro il Feyenoord, una sfida sempre affascinante e insidiosa.

Qual è stata la risposta di De Jong e compagni a questa gran mole di temi? Ecco la cronaca della gara negli episodi salienti. La prima frazione di gioco si è conclusa a reti bianche. E a dirla tutta, il Psv non è sembrato molto connesso con le esigenze del match. Ritmi lenti, a fronte di un Nec molto attento ad accorciare gli spazi e con buona propensione alla costruzione della manovra. Le parate le ha dovute fare così Benitez, impegnato ben due volte nei primi 6 minuti. L’episodio clou si è avuto poco prima del riposo, quando ha dovuto rispondere allungandosi sulla sua sinistra a una conclusione al volo del terzino Verdonk. In avanti ha funzionato la catena di sinistra formata da Mauro Junior e dall’ex Inter Perisic. Ma né la conclusione dal limite di Saibari (bravissimo a lavorare dietro), né una girata col mancino di De Jong hanno trovato lo specchio della porta. Tanto possesso (67%) non ha portato benefici ai campioni d’Olanda, come testimonia il dato bassissimo degli Expected Goals (0.14).


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Il quadro si è totalmente capovolto nella ripresa, piena di eventi che a metterli in fila raccontano di quanto l’Eredivisie sia un campionato che regala sempre emozioni. Il Psv si è portato avanti con De Jong, bravo ad infilare il pallone sotto la traversa dopo una carambola in area. Ma quando sembrava che la gara avesse trovato una direzione precisa, il Nec ha pareggiato con Ouaissa, che ha approfittato di una punizione sulla quale è andato a battere a colpo sicuro. A quel punto la formazione di Eindhoven è salita in cattedra e ha infilato due gol in fotocopia, con sviluppo da sinistra, assist di Mauro Junior (il migliore dei suoi) e prima Saibari e poi a Bakayoko hanno infilato il pallone in rete. Gara finita? Manco per sogno. Perché il Psv riesce a suicidarsi tra il novantesimo e i minuti di recupero. Vi riesce in 3 episodi: un retropassaggio sciagurato di Flamingo permette a Shiogai di accorciare le distanze; Driouech solo davanti al portiere gli spara addosso; su un corner all’ultimo respiro della partita Benitez esce totalmente a vuoto e Linssen mette dentro il pallone del 3-3, approfittando anche di scarsi riflessi da parte di Karsdorp. Finisce in parità, con lo sguardo attonito di Bosz (che ha effettuato il primo cambio solo nell’ultimo quarto di gara) e una specie di crisi di nervi di Veerman, che al fischio finale si isola e continua a urlare per la rabbia dell’epilogo.

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